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Infolampo: mafie – solidarietà

“Casa nostra”. La lotta alle mafie parte da scuola
Un gruppo di studenti liceali, il sindacato dei pensionati della Cgil e una compagnia teatrale. Sono gli
animatori del progetto “Casa nostra”. Di cosa si tratta? Di un percorso multidisciplinare che cento
ragazzi di due istituti scolastici dell’Emilia Romagna affronteranno nel corso dell’anno e che si
concluderà a maggio con uno spettacolo teatrale interamente scritto e interpretato da loro. Già, perché
la lotta alle mafie passa anche da qui: dall’incontro tra generazioni diverse, dalle scuole, dalla
formazione e dalla creatività.
L’idea è dello Spi Cgil Emilia Romagna che da anni collabora con l’associazione Tomax Teatro. Bruno
Pizzica, segretario generale Spi della regione, ci racconta che è già da qualche anno che questa
collaborazione va avanti: “lo scorso anno abbiamo lavorato
sul tema dell’immigrazione. Due anni fa su quello della
legalità” – spiega Pizzica. “Quest’anno abbiamo deciso di
focalizzarci sul problema della presenza della criminalità
organizzata in Emilia Romagna. Vogliamo dare il nostro
contributo alla sensibilizzazione dei ragazzi alla
partecipazione democratica, alla solidarietà e all’impegno
civile.”
I pensionati Cgil da anni lavorano concretamente
all’educazione alla legalità e, anche attraverso i campi
estivi antimafia, forniscono anno dopo anno un contributo
concreto alla lotta alla mafia.
Lo spettacolo andrà in scena in primavera a Bologna,
all’interno di una rassegna dedicata alle scuole. La regia è
di Alice De Toma e Max Giudici. Sono loro i fondatori
dell’associazione Tomax Teatro che produce progetti su
temi di grande impegno civile come l’immigrazione, la
Resistenza, la Costituzione, la mafia, i diritti e molto altro
ancora.
Il percorso inizia lunedì 29 gennaio e si concretizzerà in 24 appuntamenti nelle scuole. Il copione gli
studenti lo scriveranno partendo da storie vere. Per farlo verranno affiancati da esperti di legalità e anche
da testimoni diretti che offriranno il proprio contributo. Ai primi incontri parteciperà anche un folto
gruppo di pensionati, attivisti e volontari dello Spi. Insomma, qui il dialogo intergenerazionale non ha
nulla di retorico. Ma è, piuttosto, concreto e fattivo. Dopo gli incontri preliminari poi gli studenti
proseguiranno da soli, insieme alla compagnia teatrale, con cui lavoreranno alla costruzione scenica.
Un bel lavoro che chiama in causa creatività, inventiva, collaborazione, spirito di gruppo e impegno
civile.
Leggi tutto: http://www.libereta.it/casanostra_scuola/

Pensioni: Cgil, su previdenza
evitare sia demagogia che
rigore assoluto

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Colpevoli di solidarietà
Nei giorni della Conferenza per la cooperazione allo sviluppo ricordiamo le accuse, e i danni, alle Ong
per l’impegno pro migranti. Dove sono finite le fantomatiche prove di connivenza con i trafficanti di
esseri umani? Nel mirino tutto l’agire solidale
di Nuccio Iovene
Le fake news, le notizie infondate, sono oggetto quotidiano, e da molti mesi ormai, di dibattito e scontro.
In modo particolare quelle che si propagano in rete, senza una evidente paternità, e violano la dignità dei
singoli. Di esempi ne abbiamo visti tanti e probabilmente ancora ne vedremo. Ma ci sono state fake news
che hanno preso di mira non singole persone pubblicamente esposte, ma intere organizzazioni ed il loro
operato. E’ il caso delle Organizzazioni Non Governative (Ong) impegnate nei salvataggi in mare nel
Mediterraneo. La calunnia è un venticello, recita l’opera. E sebbene a molti mesi di distanza dalla
forsennata campagna sui “taxi del mare”, sulle connivenze con i trafficanti di esseri umani, non sia ancora
emerso nulla di concreto né sul fronte giudiziario né su quello politico i danni subiti dalle Ong sono stati
pesanti.
Per organizzazioni che vantano come loro principale risorsa la credibilità e la fiducia, i mesi che abbiamo
alle spalle hanno rappresentato un momento drammatico. I primi segnali di allarme erano stati lanciati già
la scorsa estate e non solo in Italia. Lo aveva fatto Help Refugees, rete mondiale di oltre settanta
organizzazioni impegnate con i migranti, sul Guardian di Londra lo scorso giugno. Sull’argomento era
ritornato in Italia il settimanale Famiglia Cristiana commentando i dati di una ricerca dell’Ipsos, l’istituto
diretto da Nando Pagnoncelli, realizzata dopo le prime violente polemiche sui soccorsi in mare. Nel 75%
degli italiani si era inoculato il sospetto di attività poco lecite da parte delle Ong. Le conseguenze non
sono tardate ad arrivare: drastica riduzione delle presenze e delle attività in mare e soprattutto un calo
significativo delle donazioni, stimato in circa dieci milioni di euro in meno solo negli ultimi sei mesi, da
parte dei cittadini.
Silvia Stilli portavoce dell’Aoi, l’Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione e sviluppo,
ha commentato: “Abbiamo subito una lunga stagione di attacchi e dichiarazioni denigratorie, fatto ancor
più grave perché ingiustificato. Dove sono finite le fantomatiche prove di connivenza delle ONG del
soccorso in mare con chi gestisce la tratta di esseri umani? Per quale motivo si é deciso di ‘coniare’ il
termine ‘buonista’ per dare un’accezione negativa al soccorso dei migranti, rivolto di fatto a tutto l’agire
solidale, al punto da far pensare ad una nuova categoria di reato, il ‘reato umanitario’?”. Claudia Fiaschi,
portavoce del Forum del Terzo Settore, ha aggiunto: “Nel 2017 abbiamo assistito a comportamenti da
parte di media e di istituzioni che hanno delegittimato il prezioso lavoro delle Ong nel soccorso a migranti
e rifugiati nel Mediterraneo. Il peso di queste accuse ha portato ad una campagna diffamatoria che oggi
rischia di avere drastiche conseguenze, come l’interruzione di decine di progetti, non solamente dedicati
ai migranti”.
Il punto è proprio questo. Se le fake news sono odiose ed inaccettabili quando hanno paternità incerta
ancora di più lo diventano quando ad esserne protagonisti e diffusori sono istituzioni o parti di esse. In
questi giorni si tiene a Roma la conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo promossa dal
Ministero degli Esteri, un’occasione nella quale ci si augura che si possa porre riparo, anche tardivo, ai
danni causati alle vittime innanzitutto dei trafficanti e dei mancati soccorsi e alle tante organizzazioni
prese di mira in modo strumentale ed indiscriminato.
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