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La Costituzione violata – l’art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Costituzione Italiana art. 1
Questo è il primo articolo della nostra Costituzione, ma il dettato dei padri costituenti possiamo forse dire
che è stato rispettato? Potremmo variarlo in “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro
temporaneo”. I numeri diffusi oggi dall’Istat non fanno altro che confermare il trend di questi anni, il lavoro
è sempre più a termine, provvisorio, il che impedisce di accedere a praticamente qualsiasi finanziamento a
lungo termine come un mutuo casa. Sempre che il lavoro ci sia…. Perché la Repubblica fondata sul lavoro in
realtà di questo argomento se ne è occupata poco in questi anni, fra modifiche della Carta, spending
review, elezioni varie, trattati e missioni, insomma il lavoro chiama un 15% di disoccupati che salgono al
37% fra i giovani, siamo in fondo alla classifica europea con Grecia e Spagna.
Non contiamo ovviamente il lavoro sommerso, il ‘nero’, che a parole si vuole combattere, ma nei fatti la
legislazione e la fiscalità adottate vanno in direzione esattamente contraria, favorendone l’incremento
invece dell’emersione, e qui potremmo aggiungere “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul
lavoro temporaneo o sommerso”.
Che la sovranità appartenga al popolo è poi tutto da vedere, le ultime leggi elettorali, di destra e di sinistra
per non scontentare nessuno, hanno spostato in maniera pressoché totale il diritto-dovere dei cittadini di
eleggere i propri rappresentanti. Tale potere è stato trasferito tout-court ai partiti, sono loro a decidere chi
ci rappresenta, il buon Silvia lo disse anche chiaramente che il popolo non era in grado di esprimersi sulle
persone, ma lui sì…. L’ultima legge con cui andremo a votare ha virato l’asticella verso i partiti in maniera
ancora più forte, si voteranno i partiti, magari con capi-bastone che si presenteranno, avendo acquisito il
dono dell’ubiquità, in 2-3 o più collegi, poi, con loro comodo, decideranno chi saranno gli eletti che ci
rappresenteranno obtorto collo.
Ecco dunque come verrebbe stilato oggi l’art. 1 della Costituzione Italiana:
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro temporaneo e sommerso. La sovranità
appartiene ai partiti, che la esercitano nelle forme e nei limiti da loro stessi stabilite”.
MAURIZIO DONINI