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Prima le strade

589eb1918Il terremoto che ha sconvolto un territorio molto ampio, coinvolgendo nella catastrofe oltre 100 comuni, provocando frane, strade interrotte, dighe a rischio, 30.000 sfollati e un’economia in ginocchio, trova il nostro premier pronto a ricostruire tutto. Questo il refrain di questi giorni condito in tutte le salse, senza tener conto della natura dei luoghi, delle condizioni delle infrastrutture, tutte fuori uso, lesionate e difficili da ripristinare. Il premier, il commissario straordinario assicurano l’arrivo dei container e poi delle case in legno. E’ lecito chiedersi come faranno a far arrivare queste strutture in luoghi impervi, privi di spazi adeguati? Con strade interrotte da frane continue, con la difficoltà di ricostruire le arterie principali nelle sedi storiche. Sarebbe forse utile partire con la ricostruzione dalle strade, dai ponti, dalle infrastrutture primarie per consentire alle comunità di vivere, comunicare, spostarsi e all’economia di riavviarsi. Purtroppo prevale la “propaganda”, i lanci promozionali e rassicuranti, a fronte di una realtà cruda, difficile, dove dire che ci sono i fondi per rifare tutto è pura leggerezza, imprudenza, faciloneria italia.

ARES