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Si cancellano 10 micro imposte, ma l’Irpef aumenta

1259803_1415188560-kj4F-U1040329950572xYH-640x320@LaStampa_itIl Governo pensa ad un decreto per eliminare 10 microimposte dal gettito risibile, ma di impatto gravoso e irritante per il cittadino. La lista ha al suo interno la  marca da bollo da 73,50 euro per il rilascio del passaporto e la tassa da 16 euro per il rilascio del diploma di laurea. La ratio di questo provvedimento, nel quale auspichiamo trovi posto l’eliminazione delle marche sui contratti di locazione, discende dal costo esorbitante per il cittadino, rispetto al beneficio fiscale per lo Stato. Il provvedimento dovrebbe poi riguardare, per il 2017, l’obbligo per i contribuenti di comunicare telematicamente all’ADE, con cadenza mensile o trimestrale, le fatture emesse e gli importi. Contestualmente dovrebbe essere messo a disposizione dei contribuenti Iva un software gratuito per la compilazione della fattura elettronica on line. A fronte di questi propositi governativi è doveroso registrare la discrasia tra le promesse del governo per una “riduzione” della pressione fiscale e l’aumento, verificabile negli stipendi di gennaio, dell’aumento delle addizionali Irpef in alcune regioni., nonostante il “divieto” del governo alle regioni sull’aumento delle aliquote.

Infatti è proprio la Legge di Stabilità a prevedere per il 2016 il divieto di revisione delle aliquote al rialzo, pur tenendo conto del principio dell’anno di competenza, per cui le addizionali vengono prelevate l’anno successivo a quello a cui si riferiscono. In questo caso ad agire da leva sono le aliquote deliberate lo scorso anno dalle regioni e ad essere colpiti sono soprattutto i redditi medio alti.

ARES