L’affaire Erri De Luca e la libertà di espressione
Charles De Gaulle
Voltaire no, ma Erri De Luca sì!!! Questo è quello che succede ad uno scrittore che usa la parole per
esprimere le idee, pensieri che si possono condividere o meno, ma che vanno accettati nel principio della
libertà di espressione, che soprattutto ad un rappresentante dell’informazione andrebbe riconosciuta.
L’accusa allo scrittore ecologista è di “istigazione al sabotaggio”, con richieste di accusa da parte dei PM, su
azione della multimiliardaria LTF che gestisce la costruzione della tratta, di ben 8 mesi di reclusione. In un
paese dove i pirati della strada se la cavano con 6 mesi appare evidente la distonia, per non tacere dei
trafficanti della morte, scafisti arrestati la sera e liberati la mattina. Morti sì, ma cesoie no.
Lo scrittore non ha mai partecipato ad azioni violente, tantomeno ha chiesto di usarla la violenza, forse
incitare a tagliare le reti è un reato, può essere, ma dire di non pagare le tasse come fa il pluritvmedializzato
Salvini lo è altrettanto, eppure nessuno ha ancora internato il tribuno leghista.
Il fondamento della libertà di manifestare il proprio pensiero trae forza dall’art.21 della Costituzione,
laddove la stessa norma tale inalienabile diritto purchè non incorra in forme di reato, tra cui l’istigazione a
delinquere, che pare essere l’oggetto del caso De Luca. E’ anche vero che l’art.19 della Dichiarazione
Universale dei diritti dell’uomo afferma che nell’espressione del proprio pensiero si ha diritto di non essere
intralciati o molestati. Ma una semplice frase come un generico appello ad usare delle cesoie contro delle
reti, in un paese dove si vedono cappi esposti in Parlamento e parlamentari mettersi le mani addosso, può
essere considerato alla stregua di una istigazione a delinquere?
Il diritto all’informazione ed alla libera espressione è qualcosa che al potere costituito resta sempre
indigesto, il mal di pancia verso le intercettazioni che era attribuito alla destra forzista ha subito trovato
fertile sponda negli ex-libertari del PD, che dopo essersi scottati le dita lasciate nella marmellata hanno
subito pensato di limitarne l’uso ai fini della stampa, intercettateci, ma non ditelo ai cittadini pare essere il
mantra.
Se il teorema De Luca venisse applicato alla totalità dei cittadini, basta farsi un giro per i vari blog e siti, un
buon 70% degli italiani dovrebbe trovare ospitalità nelle patrie galere, quindi perché accanirsi verso un
intelligente signore della terza età per avere ribadito quello che troviamo scritto ovunque? Una delle cose
su cui si sono appuntati gli strali degli accusatori è proprio l’autorevolezza del personaggio, come dire che
se l’uso delle cesoie venisse auspicato da una casalinga al supermercato sarebbe ininfluente, se viene da un
intellettuale diventa un motto di ribellione, “quanta ignoranza è quella che v’offende!”.
MAURIZIO DONINI