A proposito di TASSA DI BONIFICA
E’ uno spaccato dell’Italia di oggi.
La tassa di Bonifica sono anni (troppi decisamente) che vive, anzi, sopravvive, trascinandosi di
tribunale in tribunale, di commissioni tributarie in commissioni tributarie. Vive, anzi sopravvive,
di leggi e normative, nazionali e regionali.
Ma nessuno, finora, è riuscito a staccare, definitivamente, la spina di questo che ormai è un
caso di accanimento terapeutico da parte di una burocrazia testarda verso cittadini esasperati,
e gli agricoltori in particolare.
Quali sono i benefici che il consorzio di bonifica delle Marche ha trasferito negli ultimi anni al
territorio regionale e Piceno? Quali sono i miglioramenti e gli investimenti fatti nel territorio,
e quante risorse sono state investite?
O è semplicemente una tassa dovuta e basta, o peggio ancora serve per ripianare qualche
debito pregresso??
Il cittadino vuole trasparenza, e chiede modalità e criteri di calcolo della tassa, così come
previsto all’art. 6 comma 2 della Legge Regionale 17/06/2013 n. 13, dove viene indicato che il
contribuente deve sapere quale investimento è stato fatto e quale beneficio lui ha
tratto.
Perchè il contribuente deve farsi carico anche dei costi di gestione dell’ente, quando una volta
chiuso la Regione potrebbe affidare le funzioni, a costo zero, ad un ente di area vasta come la
Provincia, perché anche con quel poco che resta, ha comunque una sua struttura tecnico –
amministrativa?
Perché negli anni il consorzio di bonifica mon si è adoperato per attivare forme di
finanziamento al di fuori da quella assicurata dai contribuenti, magari anche attraverso la
partecipazione a bandi europei e\o statali alleggerendo gli oneri dei nostri agricoltori e
artigiani?
Le tasse in Italia sembra che vivano di vita propria. Sono indistruttibili. Sopra legem ed eterne.
Per quanto mi riguarda seguirò attentamente il caso in Consiglio regionale e in sede di 2^
commissione regionale che si occupa anche di agricoltura.
Mi aggiungo quindi al coro di quanti sostengono che sia un assurdo pagare questa tassa anche
perché non ha senso parlare di ripresa economica se poi i territori soffocano sotto il peso di
una fiscalità onerosa, forse non dovuta, e una burocrazia a volte vessatoria e paralizzante.
Piero CELANI
Consigliere Regionale Forza Italia
Vice Presidente II Commissione Permanente