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CNA Terr.le Fermo: appalti pubblici, un Everest da scalare. Tomassini e Caranfa: “Mercato in crescita, ma artigiani e pmi sono tagliati fuori”

Un Everest da scalare. Così immaginano gli appalti pubblici le piccole e medie imprese italiane. Un
ostacolo dietro l’altro costellano un mercato in costante crescita, estremamente interessante e
appetibile per le pmi (dai 100 miliardi del 2016 ai 200 del 2021) ma dal quale spesso sono tagliate
fuori.
CNA ha studiato, nel quarto Osservatorio Burocrazia presentato oggi a Roma alla presenza del
Ministro Matteo Salvini, oltre 6 mila gare di appalto pubblicate dalle stazioni appaltanti di 28 città
italiane, elaborando una fotografia della realtà ancora una volta poco favorevole.
“Le pmi rappresentano il 96% dell’impresa italiana – ricorda il Presidente Territoriale di CNA
Fermo Emiliano Tomassini – eppure dalle stime CNA emerge che solo il 17% di loro può,
potenzialmente, accedere al mercato degli appalti pubblici per una quota di mercato che riescono
effettivamente ad aggiudicarsi di appena il 5%. E’ ora di superare questa condizione che penalizza
artigiani e le piccole imprese”.
818 modifiche al Codice dei Contratti pubblici dal 2016 al 2022 (l’articolo 36, per i contratti sotto
soglia, conta 16 cambiamenti), 17 linee guida Anac e 45 decreti ministeriali, 36 mila stazioni
appaltanti sul territorio nazionale che si comportano in maniera diversa. Per non parlare delle fonti:
oltre 100, dal regio Decreto del 1869 ai decreti PNRR.
“I numeri purtroppo parlano chiaro – sostiene Andrea Caranfa, Coordinatore della CNA di
Fermo – e a questo aggiungiamo, tra le altre criticità, che solo il 18% dei bandi prevede la
suddivisione in lotti dell’appalto, che il 30% delle procedure si svolge ancora in modalità cartacea e
che gli allegati ai bandi di gara possono arrivare fino a 150”.
“Abbiamo posto all’attenzione del Governo la necessità di un intervento in profondità, che tenga
conto del tessuto economico e delle disfunzioni del mercato degli appalti pubblici, per le quali i
cittadini pagano inefficienze a non finire”, fa notare il Presidente Tomassini “e raccolto in un
decalogo i nostri suggerimenti, perché alla segnalazione delle problematiche la CNA fa sempre
seguire proposte concrete”.
“Nelle prossime settimane presenteremo il lavoro dell’Osservatorio ad amministratori locali e
parlamentari – chiosa il Coordinatore Caranfa – e le proposte stilate per ridurre le difficoltà di
artigiani e pmi nell’accesso al mercato degli appalti pubblici”.
Le proposte CNA:
 Certezza delle fonti;
 Semplificazione del regime degli appalti sotto soglia;
 Riserva obbligatoria in favore delle pmi sul modello francese;
 Introduzione dell’ambasciatore delle piccole imprese negli appalti all’interno delle stazioni
appaltanti;
 Piena digitalizzazione delle banche dati per ridurre gli oneri richiesti alle imprese;
 Trasparenza dei dati;
 Qualificazione delle stazioni appaltanti e degli operatori economici;
 Favorire forme aggregate tra imprese;
 Proporzionalità dei Criteri Minimi Ambientali (CAM);
 Cabina di regia per monitorare l’attuazione della riforma.

Fermo, li 24 gennaio 2023 L’Ufficio Stampa