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”VOCE DEL VERBO ALVEARE”: IL FESTIVAL BOOKMARCHS OSPITA UNO SPETTACOLO A CURA DEL TEATRO REBIS

Voce del verbo Alveare
Piccolo dialogo fra la natura e un’attrice curiosa
Teatro Rebis
spettacolo teatrale di e con Meri Bracalente
28 agosto 2022
Petritoli, Orto dell’Asilo (ex convento delle Clarisse), ore 18:30
In caso di pioggia l’evento si terrà al Teatro dell’Iride di Petritoli alla stessa
ora
A cura di:
BookMarchs – L’altra voce, festival dei libri e di chi li traduce
Associazione culturale Spaesamenti
Università per la Pace
Apicoltori del Piceno
Con il patrocinio di:
Regione Marche
Provincia di Fermo
Comune e Proloco di Petritoli
In collaborazione con:
Fototeca Provinciale di Fermo
Associazione Altidona Belvedere
Main sponsor:
Banco Marchigiano
***
Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape,
un trifoglio e un’ape
e il sogno.
Il sogno può bastare
se le api sono poche.

(Emily Dickinson)

L’edizione di quest’anno del festival BookMarchs – L’altra voce ha come titolo
“Traduco, dunque sono”. La traduzione è intesa come presupposto
irrinunciabile dell’esistenza, come suo principio fondativo: si traduce per
esistere, o ancora meglio, per co-esistere, per esistere insieme agli altri, al loro
fianco, in una convivenza fatta di accoglienza, partecipazione, scambio,
ibridismo, dialogo, permutazione. Si traduce per vivere nella pace.
L’incontro del 28 agosto a Petritoli è uno spettacolo teatrale a cura del Teatro
Rebis, dedicato alla traduttrice più feconda e operosa della Terra: l’ape.
Attraverso il suo lavoro di impollinazione, trasporta, ovvero traduce, il polline
da una pianta all’altra, mettendo in atto uno dei processi naturali più
importanti e insostituibili presenti sul nostro pianeta. L’impollinazione di
fiori e piante è un processo che permette all’essere umano di godere di frutti e
alimenti di vario genere che altrimenti non esisterebbero. Con questo si vuol
significare che le api sono responsabili di circa un terzo del cibo mondiale a
disposizione.
Le api sono animali di tipo comunitario, nel loro insieme rappresentano “una
creatura di creature” che, nella relazione di reciprocità coi fiori, svolge un
ruolo fondamentale per il nostro ecosistema; eppure, la sopravvivenza di
questa specie è messa a rischio dalla irresponsabile e irrazionale condotta
dell’uomo.
Cosa accadrebbe se le api arrivassero veramente a estinguersi?
Questo spettacolo è una riscrittura in forma scenica del progetto teatrale
condotto lo scorso anno dall’attrice Meri Bracalente, insieme all’apicoltrice
Silvia Amicucci, con i bambini della scuola primaria di Urbisaglia (MC). Si
tratta di un progetto di educazione non formale legato a un più ampio
percorso di ricerca artistica condotto negli anni dall’autrice sulle sottili
relazioni che intercorrono tra arte, educazione e infanzia. Il laboratorio
esperienziale dedicato alla scoperta del regno delle api è stato occasione di
esercizio di pensiero e pratica teatrale, da intendersi come variante sensibile
della conoscenza, quell’invisibile tessuto connettivo fra tutte le cose, quel
senso ulteriore che forse stiamo rischiando di estinguere proprio come il più
prezioso degli esseri impollinatori.
Ma se quasi tutti ormai sanno a quali catastrofiche conseguenze andremmo
incontro perdendo le api, come è possibile che queste siano tuttavia in
pericolo? Forse, sapere non basta…
Dalla rielaborazione di questa esperienza con i bambini nasce ora una nuova
versione scenica per un’attrice sola, la quale si fa carico di portare agli
spettatori le riflessioni condivise con i bambini, ma soprattutto nel farlo

sceglie di non trattare il pensiero infantile come “un adorabile ingenuo
contributo alla giusta causa”, ma come vero elemento fondativo che, al pari di
quello poetico, è capace di generare la visione artistica.
Lo spettacolo si rivolge all’infanzia presente del bambino e a quella remota
dell’adulto, insieme. È semplice. Tratta di scienza e arte, insieme. È divertente
e commovente, insieme.
Alla fine dello spettacolo ci sarà un intervento dell’apicoltrice Silvia Amicucci
e di Paolo Albucci, apicoltore e rappresentante dell’Associazione Apicoltori
del Piceno.