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Sciopero alla Biesse, i sindacati: “Azienda sorda alle richieste dei dipendenti”

Oggi i lavoratori e le lavoratrici di Biesse spa hanno incrociato le braccia per l’intera giornata per protestare contro l’atteggiamento messo in atto ormai da diverso tempo dall’azienda di trascurare il benessere dei propri dipendenti, manifestando scarso interesse
nei loro confronti rispetto a come si era abituati in passato in un’azienda di questo calibro. Ad esempio, alcuni temi caldi sono il tentativo di derogare l’integrativo aziendale, in particolare il punto 9 (calendario ferie), il microclima, le divise da lavoro, gli spazi produttivi
sempre più stretti a causa dell’aumento dei magazzini che costringono gli operai a lavorare cercando di non mettere a rischio la propria salute e quella dei colleghi: argomenti discussi più volte al tavolo da Fiom, Fim, Uilm provinciali, che però hanno trovato dall’altra parte una rappresentanza aziendale sorda alle richieste portate dai tre sindacati metalmeccanici a nome dei dipendenti di Biesse spa.
In questo periodo estremamente complicato per tutti, dove le aziende come Biesse spa, ma non solo, hanno chiesto e stanno chiedendo ogni giorno sacrifici ai lavoratori, con straordinari e turni anche notturni pur di recuperare i fermi produttivi ci si aspettava un
atteggiamento differente da quello messo in campo dall’azienda, la quale anziché gestire “ai piani alti” gli effetti della pandemia e della congiuntura economica mondiale sta cercando, come molte altre aziende, di scaricare le difficoltà e le incertezze sui lavoratori. Per tutti i motivi sopra elencati la RSU, le OOSS hanno ritenuto doveroso proclamare sciopero per cercare di riportare al centro delle politiche aziendali il bene dei lavoratori e delle lavoratrici, considerati ultimamente troppo spesso come un costo e non come una risorsa che ha permesso a Biesse di diventare una delle aziende leader nel settore a livello mondiale.

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