Regione

Crisi del settore del Trasporto Aereo: FILT CGIL e UILTRASPORTI chiedono interventi e risorse per Aerdorica

I lavoratori dell’aeroporto delle Marche della FILT CGIL e della UILTRASPORTI sostengono la
manifestazione di domani a Roma e sono vicini ai colleghi che manifesteranno nella capitale. Ma
la pandemia  impone  senso di responsabilità e, quindi, le delegazioni sindacali non possono
partecipare al presidio nella capitale.
Dopo un anno di convivenza con la pandemia da Covid-19, le ricadute sul settore del trasporto
aereo hanno raggiunto dimensioni epocali con aziende in crisi, tra amministrazioni straordinarie,
fallimenti e liquidazioni. Ora Filt Cgil ed Uiltrasporti chiedono risposte al nuovo governo, la
proroga del blocco dei licenziamenti e ammortizzatori sociali adeguati per il superamento della
crisi. E’  una situazione drammatica anche per l’aeroporto delle Marche.
Valeria Talevi, Filt Cgil Marche e Giorgio Andreani, Uiltrasporti, chiedono alla Regione di
essere immediatamente convocati per rispettare gli impegni presi a chiusura della mobilità e cioè
evitare i licenziamenti attraverso le misure che erano state individuate per i 21 esuberi di
Aerdorica . Ad oggi, nonostante i numerosi solleciti, il presidente Acquaroli non ha convocato i
sindacati. L ‘accordo prevedeva specifiche soluzioni per gli esuberi individuati ma non sono
state prese ancora in considerazione. Inoltre, i sindacati chiedono di attendere la conclusione della
procedura di mobilità e la fine del periodo del blocco dei licenziamenti poiché i lavoratori
stanno fruendo della cassa Covid 19 e hanno per effetto dei DPCM la Cassa Integrazione
Guadagni per ulteriori 7 mesi e mezzo.
Il sindacato, quando ha firmato l’accordo dell’ 8 aprile 2020, non si aspettava un’interpretazione
dello stesso ma un’applicazione puntuale poiché ritiene che i governi passano ma gli accordi
sottoscritti rimangono a prescindere dal colore politico della Regione. Invece, si assiste a un
totale disinteresse da parte della Regione sullo scalo. Occorre far ripartire il tavolo permanente di
confronto con la Regione Marche che metta insieme porto, aeroporto e interporto per fare
sistema. Si ricorda che le regioni vicine a noi hanno destinato risorse ai propri scali rimasti
aperti durante la crisi  pandemica per sostenere i sanitari e la protezione civile.
Il sindacato ritiene che, nonostante l’impegno del privato, occorre un sostegno e un controllo della
infrastruttura da parte della Regione. Altrimenti, si rischia che la ripartenza sia rivolta verso altri
territori e, se si parte in ritardo, la sfida dello sviluppo nelle Marche sarà persa.