Pesaro-Urbino

Fano, Interquartieri Trave-Gimarra: il comitato si rivolge alla Soprintendenza

A partire dall’approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Fano, della scelta della strada interquartieri Trave – Gimarra, il Comitato per la salvaguardia di Trave, Arzilla e Gimarra ha promosso una raccolta di firme online e cartacea che in poco tempo e nonostante la pandemia ha raggiunto lo straordinario numero di circa 3.000 adesioni.

Parallelamente la contrarietà a questa strada è stata espressa dal maggiore archeologo e cultore dei Beni Comuni, professore Salvatore Settis, che è stato per una decina d’anni anche presidente del Comitato scientifico del Centro Studi Vitruviani di Fano, e dallo scrittore e giornalista Paolo Rumiz.

Il Comitato ha prodotto inoltre una ampia documentazione sullo scempio che rischia di essere compiuto nella città di Fano. Questa documentazione, con considerazioni di carattere ambientale, naturalistico, idrogeologico, storico e archeologico è stata inviata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche al fine di sensibilizzarla su quanto sta per avvenire, sperando che ne blocchi subito l’iter amministrativo.

In questi mesi alla petizione si sono aggiunte le adesioni degli ex amministratori: Enzo Cicetti, ex sindaco di Fano; Franco Trappoli, ex sindaco di Fano; Francesco Baldarelli, ex sindaco di Fano; Cesare Carnaroli, ex sindaco di Fano; Odino Zacchilli, ex assessore all’urbanistica del Comune di Fano; Giuseppe Franchini, ex assessore all’urbanistica del Comune di Fano; Marco Paolini, ex assessore all’urbanistica del Comune di Fano.

Hanno poi fornito e motivato la loro adesione all’appello di fermare questa strada-scempio:

Don Gianni Petroni, parroco della Parrocchia S. Maria del Carmine a Gimarra

Federica Tesini, presidente provinciale di Italia Nostra

Fiammetta Malpassi presidente F.A.I. Fondo Ambiente Italiano, delegazione di Pesaro e Urbino

Forum Provinciale per i Beni Comuni

Mauro Furlani, presidente nazionale della Federazione Nazionale Pro Natura

Luciano Poggiani, presidente associazione naturalistica Argonauta

Claudio Orazi, associazione ambientalista “La Lupus in fabula”

Marco Ferri, già direttore della Biblioteca Federiciana di Fano e docente di materie bibliotecarie all’Università di Urbino

Paola Paccassoni, presidente Ente Zoofilo Ecologista-EZE ODV

Giorgio Roberti, architetto, membro di Italia Nostra e del Comitato per la mobilità sostenibile

FIAB-FOR.BICI

Movimento Sostenibilità Equità Solidarietà

EPMC Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica Sezione Pesaro-Urbino

Stop al Consumo di Suolo Pesaro

LIPU Pesaro

Simonetta Alfassio Grimaldi, ex assessore alla mobilità e all’ambiente del Comune di Fano

Roberta Mei, Comitato per la mobilità sostenibile

Ippolito Lamedica, Urbanista

Stefano Seri, architetto

Roberta Ansuini, ingegnere

Michele Nardella, architetto

Salvatore Settis sulla strada interquarteri a Gimarra, (dalla intervista sulla webtv Fanoinforma – 23 dicembre 2020)

Le persone che mi hanno scritto sono state molto gentili e molto preparate nel senso che mi hanno mandato una documentazione di natura fotografica, stampe ecc., una documentazione sufficiente con dei rendering che mostrano una collina molto bella in cui si potrebbe aprire una galleria che evidentemente deturpa quel paesaggio. Allora io ho studiato questo materiale e ho visto che oltretutto si tratta di una zona che è stata dichiarata nel 1965 di grande interesse pubblico per ragioni pesaggistiche, per ragioni ambientalistiche, e qundi come si fa ad incidere su una zona preziosa come questa, come si fa a devastare delle zone boschive, dei terreni agricoli per creare una nuova strada di cui probabilmente non c’è bisogno. … La soluzione migliore deve essere sempre quella di risolvere il problema, se c’è, non a scapito di beni culturali, non a scapito di beni paesaggistici, non a scapito di beni ambientali. Invece in questo caso io penso che si rischi molto di fare una mossa davvero falsa e negativa per il bene della città. … A volte non è nemmeno colpevole, è soltanto superficiale la politica e le istituzioni quando prendono una decisione come questa senza averci pensato abbastanza. … In una città che amo molto ho visto un rischio, che mi sembra grave, ho visto i cittadini che si attivano, e perché mai non avrei dovuto firmare questa petizione? …

Il paesaggio è il volto amato della patria per cui non bisogna deturpare il paesaggio. … Penso che l’architetto, ma questo vale anche per i sindaci, i politici, i soprintendenti ecc. dovrebbero giurare da qualche parte che farà qualsiasi cosa per mantenere e tutelare il paesaggio e non farà nulla per deturparlo. …Vorrei che questo “giuramento” di Vitruvio fosse rilanciato da Fano come patria dell’architetto.

C’è una schizzofrenia della politica molto spesso. … è come se il cervello fosse veramente diviso in due: una parte dice “Vorrei essere capitale italiana della cultura” e l’altra parte dice “Vorrei devastare un’area verde”. Ma le due cose non sono conciliabili! … Bisogna che ci sia una coerenza e qui la coerenza non la vedo.

Quando i cittadini si riuniscono in associazioni o in gruppi di pressione per ottenere qualcosa o per ottenere che qualcosa non si faccia, come è il caso di questa triste ipotesi di devastare quest’area così preziosa a Fano, quando i cittadini lo fanno e sono così tanti come 2500, io non riesco a capire come i politici o la Soprintendenza o chi per loro possa non prendere sul serio un movimento di questo tipo. … Qualche volta c’è anche la corruzione ma non sempre. Nella maggiorparte dei casi non c’è corruzione, c’è cedevolezza rispetto ai potenti, rispetto all’impresa. C’è l’idea di creare qualcosa che possa attirare delle simpatie di una parte dell’elettorato. C’è insomma da parte della politica una visione miope, si guarda avanti ma avanti di poche settimane, di pochi mesi, forse pochi anni. Invece nel prendere le decisioni che riguardano il paesaggio dove le devastazioni possono avere delle conseguenze di secoli davanti a noi dovremmo avere la capacità di guardare lontano, di essere lungimiranti. … L’art. 9 della Costituzione dice testualmente “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. … La Repubblica lo deve fare, è un obbligo. … I politici qualche volta dovrebbero essere capaci di fare una cosa che praticamente nessun politico fa, qualche volta uno dovrebbe alzarsi e dire: “Questa volta ho sbagliato, cambio idea”.