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CNA Terr.le Fermo: CERTEZZE NELLE RISPOSTE E FATTURATO COME PARAMETRO

“Abbiamo aperti tanti fronti, non poteva essere diversamente con la voragine che sta creando
la pandemia per la maggior parte delle imprese, se non tutte del nostro territorio, senza
ristori e con spese per adeguare le strutture delle proprie attività che ora diventano inutili per
tanti” è la considerazione preoccupata di Alessandro Migliore, direttore della Cna di Fermo.
Prosegue Migliore: “I nostri uffici hanno orami flussi da call center e spesso le telefonate,
seppure lasciando tutti insoddisfatti, imprenditori e colleghi dipendenti della CNA, si
concludono con uno speranzoso rinvio a qualche buona notizia. Gli imprenditori sperano e
noi come associazione pure. Noi siamo impegnati a procurare notizie almeno decenti e per
questo con forza, a tutti i livelli parlamentari e governativo, stiano chiedendo di adottare il
calo di fatturato, unico strumento che effettivamente fotografa l’andamento delle imprese,
come criterio per acceder al contributo a fondo perduto, di cui si parla come ristoro e con i
vari decreti.”
Dalle imprese tante sollecitazioni: “sono tanti i quesiti – è la considerazione di Migliore – e
tanti, troppi i sentito dire come risposta. Stiamo interessando le istituzioni per avere risposte
corrette, ineccepibili da parte di chi controlla. E’ arrivato il “contributo interpretativo” della
Regione che rilancia su alcune possibilità rimettendosi alle Prefetture ed all’interpretazione
del Governo. Dobbiamo poter rispondere con certezza, ad esempio, se sia realmente
possibile lo spostamento in altro comune per l’attività di servizi alla persona come
parrucchiere, estetista. Parrebbe plausibile secondo la Regione se in un comune limitrofo,
come appare accertato per la spesa alimentare in caso di maggiore convenienza. Attendiamo
il parere definitivo del Ministero dell’Interno”.
Tra spostamenti ed aperture, il Presidente della CNA di Fermo Paolo Silenzi richiama sulla
gravità del momento: “Il crollo della domanda sta interessando segmenti sempre più ampi di
mercato, tali da rendere chiaramente inadeguato il meccanismo dei codici ATECO . E’ oggi
una rincorsa sui testi del legislatore e del Governo per capire chi è stato “dimenticato”. Basta
aggiustamenti, va modificata l’origine dei dati.” Conclude Silenzi: “il criterio va modificato
perché se fino ad oggi abbiamo parlato di cali consistenti di fatturato, oggi rischiamo
soprattutto di parlare di calo del numero di imprese. Senza interventi tempestivi e incisivi
rischia di chiudere i battenti fino a un quarto del sistema produttivo”.
Fermo, 17 novembre 2020 L’Ufficio Stampa