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TESTIMONI DI GEOVA PERSEGUITATI IN RUSSIA : LA PREOCCUPAZIONE DELLE COMUNITA’ MARCHIGIANE. CINQUANTA STUDIOSI SCRIVONO A PUTIN

(ANSA) – ROMA, 01 OTTOBRE 2020 -Cresce la preoccupazione delle comunità
marchigiane russe e italiane di Testimoni di Geova per l’oppressione e la
persecuzione a cui sono sottoposti i loro confratelli nella Federazione Russa.
Perquisizioni, arresti, fermi e persino torture ai danni di uomini, donne, anziani,
giovanissimi e disabili.
Situazione critica che ha spinto cinquanta studiosi di religioni, tra i più noti al mondo
e nessuno facente parte della confessione dei Testimoni di Geova, a firmare una
dichiarazione che chiede la fine immediata della persecuzione dei Testimoni di
Geova in Russia, dove i fedeli sono regolarmente arrestati e condannati a pene
detentive, e le loro attività di culto sono proibite.
Tra i firmatari, spiccano studiosi che in passato hanno realizzato studi scientifici sul
movimento, seguito la vicenda delle progressive restrizioni in Russia divenute poi
proscrizione e vessazione vera e propria. Numerosi gli accademici italiani che
hanno cofirmato la richiesta della cessazione della persecuzione.
La dichiarazione è stata presentata lo scorso 3 settembre in occasione di una
conferenza online organizzata a Vilnius, in Lituania, sul fenomeno internazionale
dell’opposizione ai Testimoni di Geova. I 13 relatori collegati in videoconferenza dai
propri Paesi sono stati i primi a firmare il documento; a loro si sono poi aggiunti altri
colleghi di tutto il mondo, tra cui esperti della stessa Russia e della Cina.
“Sembra che i Testimoni di Geova siano puniti in Russia a causa della loro crescita,
che è sgradita alla potente Chiesa ortodossa russa”, ha commentato il sociologo
italiano Massimo Introvigne, co-redattore della dichiarazione. “Il governo e la
Chiesa ortodossa russa possono non gradire il proselitismo”, ha aggiunto
Alessandro Amicarelli, avvocato a Londra specializzato in diritti umani e presidente
della Federazione Europea per la libertà di credo (FOB) oltre che co-estensore
della dichiarazione, “ma la libertà di professare la propria fede e presentarla ad altri
è parte integrante della libertà di religione ai sensi dell’articolo 18 della
Dichiarazione Universale dei diritti umani, che anche la Russia ha sottoscritto”.
I cinquanta studiosi hanno esortato “il presidente Putin e la sua amministrazione a
intraprendere azioni per porre fine alla persecuzione sistematica e insensata dei
Testimoni di Geova, una comunità di cittadini pacifici e rispettosi della legge che
chiedono solo di praticare la propria fede in pace”.
Il testo della risoluzione e le firme sul sito https://freedomofbelief.net/it/attivita/la-
persecuzione-dei-testimoni-di-geova-in-russia-una-preoccupazione-internazionale-per-i

(versione in italiano) e su https://www.cesnur.org/2020/jehovahs-witnesses-
statement.htm (in inglese).

Referente Reparto Stampa Roberto Guidotti 338 7411902