Attualità a cura di Maurizio Donini

I racconti del Venerdì – The original sin

Volpe che Guarda amava sedersi la sera sopra lo sperone roccioso che dominava la vallata e la
strada che portava a Badlands, ricordava come lo facessero i suoi avi quando cacciavano le
carovane dei coloni. Ora la guerra era finita tra gli uomini, almeno tra quelli della sua razza e gli
uomini bianchi, ma una sottile striscia di male continuava a svolgersi in torno alla città di cui
vedeva le luci. Era una di quelle notti in cui la Luna assumeva un colore rosso che annunciava
l’arrivo di sciagure, le mille rughe che gli solcavano il viso si strinsero ancora di più quando il
malinconico suono di un violino si sparse nell’aria riempiendola di note dolorose. Un’auto si
avvicinava velocemente in una nuba di polvere all’orizzonte, il viso di Volpe che Guarda divenne di
pietra.
“In che cazzo di posto è venuto a cacciarsi Giorgio, solo polvere e rocce”, Ernest Mello era
decisamente male predisposto. La polvere che si sollevava dal deserto era una nube sottile che
circondava l’auto, suo fratello Giorgio si era insediato come vice-sceriffo in questa Badlands
sperduta nel nulla, ma gli aveva assicurato che si potevano combinare ottimi affari. Si fermò e
scese per pisciare contro un cactus lungo la strada, mentre eseguiva la minzione si accorse della
musica di violino che risuonava, “Chi cazzo suona il violino in questo deserto?”, un brivido gli
percorse la schiena. Risalì in auto ripartendo a tutta velocità verso Badlands.
“Quindi mio fratello è morto?”, chiese incredulo, aveva sempre pensato che Giorgio fosse
immortale, così bello, così forte, era sempre stato un esempio per lui. Questo sceriffo donna che
gli stava di fronte lo guardava con disprezzo, “scommetto che c’è stato qualcosa tra lei e Giorgio”,
pensò Ernest Mello. Decisamente bellissima, lui non se le faceva mai scappare le pollastrelle che
meritavano. “Non lo sapevo sceriffo Evander”, il colpevole è stato trovato.
“Suo fratello è deceduto in circostante mai chiarite, le indagini non hanno portato a nulla. Mi
spiace non poterle essere d’aiuto, Lei riparte oggi?”
Era evidente che la donna con la stella di latta non vedeva l’ora di liberarsi di lui, ma non era detto
andasse così. “Devo ripulirmi e valutare alcune cose”, rispose alzandosi dalla sedia Mello, “intanto
la ringrazio di quanto fa ha fatto. Ci vediamo in giro sceriffo Evander”, Ernest porse la mano a Jill
che gliela strinse di malavoglia, poi si calò lo Stetson sugli occhi e uscì in strada. Una volta fuori
estrasse un biglietto che gli aveva mandato Giorgio assieme all’invito a raggiungerlo, “Vai a vedere
questo night club, scommetto che ci si possono fare ottimi affari”. Rigirò il cartoncino tra le mani,
The Original Sin, un nome interessante, chiese le indicazioni a un passante e si diresse all’indirizzo
segnato.
MAURIZIO DONINI