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Il pecorino leghista che fa “impazzire” la sinistra, i Cobas e le sardine: “Formaggio da non acquistare”

di Paola Pieroni
Il pecorino con i pistacchi siciliani dell’azienda pisana Busti, è diventato da ieri il pecorino della Lega. A Pisa è scoppiata la
polemica ferragostana del “pecorino leghista”, con l’invito a boicottare l’acquisto dei formaggi del più grande caseificio della
Toscana, dopo la foto postata da Salvini sul suo profilo facebook, che lo ritrae sorridente, assieme alla Ceccardi, candidata del
centro destra, mentre annusa il formaggio con i pistacchi siciliani omaggiato dall’azienda ospitante, con la mascherina
abbassata: “In visita al caseificio Busti, territorio pisano. Qui un gemellaggio fra Toscana e Sicilia: pecorino coi pistacchi di
Bronte. Viva l’Italia!” I primi a scendere in campo sono stati i Cobas, a ruota anche l’assessore alla cultura di Volterra, Dario
Danti: “Eravate i miei preferiti – ha scritto al caseificio – non vi compro più. Due sono i motivi che mi hanno spinto a scrivere che
non li compro più: la prima è che Busti ha scelto come testimonial Salvini e l’altra che ha lasciato, che Salvini si facesse
fotografare con la mascherina abbassata e il formaggio in mano all’interno dello stabilimento, in spregio alle norme igieniche e
anti-Covid”. Sulla vicenda anche le Sardine pisane, che condividono la foto di Salvini con abbassata la mascherina e scrivono
sotto: “Formaggi da non acquistare”. Invano è stato il tentativo dei proprietari dell’azienda di spiegare che la forma di formaggio
che teneva Salvini vicino era quella a lui omaggiata e che anche altri esponenti politici e della sinistra hanno fatto visita al
caseificio, puntualizzando che “non lo faccio per appartenenza politica ma per far conoscere una realtà di riferimento
dell’agroalimentare toscano. Dovrei forse chiudere la porta?”. Busti ha ricevuto anche molti messaggi di solidarietà da parte di
imprenditori e consumatori indignati per i “proclami di boicottaggio”. A l’ex governatore Rossi, Salvini risponde così: “Anche
oggi se la prende per la mia foto del caseificio: Sappiamo che lui preferisce i prodotti francesi, come ha dimostrato anche nel
trasporto pubblico regionale, ma io apprezzo di più il Made in Italy e le nostre eccellenze regionali. E non mi sognerei mai di
boicottare un’azienda italiana, qualora invitasse Rossi o altri esponenti del Pd. Felice e orgoglioso di non essere come monsieur
Rossi”. E fu così che il pecorino con i pistacchi, battezzato leghista dagli oppositori, potrebbe diventare ancora più famoso, con la
foto di Salvini e l’effetto rimbalzo dell’opposizione.