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Decreto Semplificazione: il testo è pubblicato in Gazzetta, presto Legge. Novità e criticità

Dopo il via libera del Decreto Rilancio, con la fiducia del Senato, il Decreto Semplificazioni, provvedimento approvato in prima battuta lo
scorso 6 luglio con la formula “Salvo intese” da parte del Consiglio dei Ministri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo significa che
andrà convertito in Legge entro metà settembre, con in mezzo il buco della pausa estiva. Sono previsti poteri straordinari di emergenza
assegnati direttamente alle stazioni appaltanti per affidamenti di lavori, forniture e servizi professionali, fra cui la progettazione. Servirà
un altro Dpcm, tanto caro al premier Conte per individuare le opere che saranno affidate a commissari, non sull’esempio del “modello
Genova”, ma sul modello “sblocca cantieri”, con poteri più limitati, anche se rafforzati dal Decreto Legge. Saranno pochi, come chiedeva il
Pd -si prevedono una trentina di opere- è inoltre consentito l’affidamento delle opere fino a 5 milioni di euro con una procedura
negoziata senza bando gara e sotto i 150 mila euro possibili affidamenti diretti. Comunque si dovrà seguire un criterio di turnazione e
rotazione. Due pietre miliari del Decreto Legge sono la riforma tanto discussa sull’abuso d’ufficio, che ha visto negli ultimi anni lievitare i
ricorsi per questo tipo di abuso. Per tali ragioni si sono circoscritti i casi di abuso perseguibili, in modo da non vincolare troppo l’operato
dei funzionari. Si è inoltre riformata anche la responsabilità erariale. In questa fattispecie, la colpa grave sarà perseguita solo nei casi di
omissione di un azione, mentre non lo sarà per i casi di azione, dove resta perseguibile solo il dolo. Il Decreto ha di certo il merito di aver
apportato uno scossone alla lentezza della pubblica amministrazione, così pure alle 130 opere individuate da sbloccare, come la viaria a
nord di Ancona per la regione Marche, ma alcuni punti restano dubbiosi e in forte discontinuità con il primo testo approvato. Intanto i 54
articoli ufficiosi sono lievitati a 65, come direbbe, parafrasando i discorsi del leader Giorgia Meloni “mettiamo dentro tutto per mantenere
certi equilibrismi sottobanco”. Ma questo decreto potrebbe palesare anche il rischio di un mercato occulto nel settore agroalimentare.
Confidunstria nel suo giornale espone come la “leggina” inserita nel Decreto, con la norma intitolata “stabilità finanziaria degli enti locali”,
potrebbe ravvisare un preciso richiamo ad una norma “salva De Magistris”. E molti potrebbero rivederne la chiara paternità pentastellata
del provvedimento che tornerà di sicuro comoda per le polemiche anti-nordiste. Intanto tra la giornata di venerdì e sabato 18 Luglio, il
premier Conte sarà al vertice europeo per gli aiuti. Al di là di ogni schieramento politico, se questo vertice andasse male, non sarebbe una
sconfitta per Conte e il suo partito, ma una tragedia per l’Italia intera.
Paola Pieroni