Porto Recanti: 5 contagiati all’ Hotel House, riunione d’urgenza con la Prefettura in mattinata
Sta destando una certa preoccupazione l’aumento di contagi da Coronavirus riscontrati presso il grattacielo multietnico Hotel House di
Porto Recanati che ospita oltre duemila immigrati. La struttura è da sempre un luogo di degrado e di presunte attività illecite in mano a
gente straniera. Nell’aprile del 2018 è stata oggetto di indagini da parte delle Autorità, in seguito al ritrovamento di ossa umane in un
pozzo sito nell’area circostante. E proprio da questi posti più degradati che stanno ripartendo i contagi, nel momento in cui si sono
allentate le difese. Erano partiti con due casi positivi, i giorni scorsi, poi nella serata di eri se ne sono aggiunti altri tre, per un totale di
cinque contagiati, di cui 3 asintomatici e 2 con sintomi minori. Per i soggetti positivi attualmente in isolamento presso le loro abitazioni,
sarà predisposto il trasferimento presso le strutture ospedaliere per garantire la messa in sicurezza dell’intera “torre di babele”. Alcuni di
loro erano già in carico presso reparti ospedalieri, per questo si sta predisponendo la sanificazione delle strutture ospedaliere e uno
screening approfondito di tutto il personale sanitario venuto in contatto con i soggettivi positivi. L’enorme edifico residenziale, situato
nella zona sud di Porto Recanati, composto di 17 piani e 480 appartamenti, ospita circa 2000 persone straniere, con 40 nazionalità
diverse. Anche in ragione di questa composizione sono scattate fin da subito le misure di prevenzione. Nella mattinata di oggi è prevista
una riunione d’urgenza presso la Prefettura, in cui il primo cittadino del comune di Porto Recanati insieme ai rappresentanti della
Protezione Civile, dell’Asur,della Questura e della Forze dell’ordine locali, si incontreranno per decidere il da farsi. Le procedure di
prevenzione da parte del primo cittadino sono scattate da subito, due giorni fa, con la predisposizione di termo scanner all’ingresso delle
entrate del palazzone, in aggiunta a mascherine e presidi per la sanificazione dei luoghi forniti dall’amministrazione. Sempre nella
giornata odierna, si procederà con ulteriori misure di screening per mettere in stato di sicurezza sanitaria l’intero stabile e i suoi oltre
duemila abitanti. Nel palazzone con tutti i popoli del mondo, così era stato battezzato dal Corriere della Sera nel 2009, la paura di un
focolaio sembra imminente.
Paola Pieroni