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Chiude in polemica l’ospedale-astronave di Civitanova

È durata meno di tre settimane la vita dell’ospedale Covid di Civitanova Marche, costruito con 12 milioni di risorse
donate, in occasione dell’emergenza sanitaria. La struttura con 84 posti letto disponibili, realizzata nell’ex area
dell’ente fiera di Civitanova, ha chiuso i battenti, dimesso l’ultimo dei tre pazienti ricoverati e sospeso tutte le
attività in essere. L’ospedale era stato costruito seguendo l’esempio di quello dell’area della Fiera di Milano, con
meno posti disponibile e un costo doppio. La struttura è stata realizzata grazie alle numerose donazioni private
arrivate su iniziativa dell’ordine dei Cavalieri di Malta e con il contributo maggiore di 5 mila euro di Banca d’Italia.
Numerosi i medici contrari, sin da subito, alla realizzazione di questa “astronave” (così l’aveva battezzata
Bertolani), in primis gli anestesisti, che avevano lanciato, per l’occasione, una petizione raccogliendo 200 firme. I
“camici bianchi” avrebbero preferito un potenziamento delle stesse strutture ospedaliere, visto che nella Regione
Marche mancano, ad oggi, 300 posti di terapia intensiva. Sulla stessa lunghezza d’onda, la sottosegretaria al Mise
Alessia Morani del Pd, che ha sempre rimesso in discussione l’opportunità di un investimento più consapevole, che
per quanto coperto da donazioni private, avrebbe dovuto seguire l’esempio virtuoso dell’Emilia Romagna. Ceriscioli
assicura, comunque, che la struttura non sarà chiusa definitivamente, non solo per il ritorno dell’emergenza prevista
in autunno, ma messa a disposizione della Regione. Anche il direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccaroni è
pronto a difenderne l’utilità: “Oltre ad essere stato utile a “pulire” ospedali e reparti Covid come quello di Camerino,
che sono tornati all’attività ordinaria, la struttura è necessaria, alla luce della nuova normativa con più posti letto in
terapia intensiva”. La giunta regionale non si è quindi lasciata sfuggire, non senza polemiche, l’occasione di avere a
costo zero, ben 84 posti letto di terapia intensiva e altrettanti macchinari all’ avanguardia.

Paola Pieroni