Politica

Inchiesta Mangialardi: “Ho sempre lavorato con correttezza e nel pieno rispetto della città”

Diventa un caso politico, e non poteva essere altrimenti, lo scandalo d’inchiesta scoppiato intorno alla vicenda sulla
gestione della piscina delle Saline di Senigallia, affidata per la seconda volta alla società Uisp, senza gara d’appalto,
dopo l’alluvione del 2014. Una scelta che il Sindaco aveva motivato per il carattere d’urgenza e di tempestività del
momento. Che sia innocente o meno, saranno i Giudici a stabilirlo, provando che effettivamente il carattere
d’urgenza, stabilito per legge, sia conforme e coerente negli atti e nelle delibere della vicenda.
Quello che è certo e che Maurizio Mangialardi, come primo cittadino non può che prendere atto che ancora una
volta i partiti di minoranza, sostenuti dalla stessa Lega più che fare proposte concrete hanno preferito sperperare
soldi pubblici per ricorrere a denunce ed esposti. Una Lega, che peraltro attraverso due interrogazioni parlamentari
ha richiesto al Ministro della Giustizia che fosse addirittura accelerato il procedimento, convinta di scoprire chissà
che cosa. Colpisce come spada di Damocle, perché il tentativo di dare risposte concrete ai cittadini, in termini di
garanzia dei servizi, si è tradotto e trasformato in un’accusa di corruzione e abuso d’ufficio, rischiando di minare,
non solo la vita pubblica, ma anche la salute di un primo cittadino.
“Da parte mia, di una cosa sono certo -dichiara con amarezza Mangialardi, in un post su Facebook- mai e poi mai,
neanche di fronte al mio più acerrimo nemico rivale, io sarei stato capace e sarei capace di ricorrere a simili
mezzucci! Spero che di questa lezione, si faccia tesoro”. Non è la prima volta, in effetti, che l’avversario politico si
trasforma in nemico e la contestazione della sua legittimità negli atti diventa, aimè, il competitor nella lotta al
potere. Forse su questo, dovrebbero riflettere i partiti di minoranza e la Lega.
Paola Pieroni