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Storia di Virus e di decreti

Al decimo DPCM il Covid-19 si fermò.
La fantastica potenza di fuoco messa in campo dal premier sembrò avere la meglio sul
micidiale Virus.
L’Italia, modello da imitare per tutti i Paesi del mondo, aveva messo in campo il meglio
della sua produzione legislativa.
In appena 45 giorni il prof. Conte e il suo Governo avevano varato: 6 tra leggi e decreti
legge, 2 delibere del consiglio dei ministri, 10 decreti del presidente del consiglio dei
ministri, 19 ordinanze del capo dipartimento della protezione civile, un protocollo, una
ordinanza del ministero della salute e due direttive del ministero della pubblica
amministrazione. In tutto qualcosa come 277 tra articoli di legge e disposizioni varie, una
montagna di oltre 300 pagine.
Il tutto, ovviamente, in burocratese stretto: una delle lingue più difficili al mondo.
E il virus vacillò.
Vacillò anche il Paese da due mesi in quarantena e con l’industria ferma.
E a quanti, timidamente, ricordavano il vecchio detto “l’operazione è riuscita, ma il malato è
morto” si rimbrottava di non disturbare il conducente, di stare zitti e ammirare la potenza di
fuoco degli atti amministrativi come l’ennesima conferenza stampa a reti unificate e
l’annuncio di un nuovo dpcm.
Anche da Bruxelles la potenza di fuoco del Governo e la dialettica di Conte e Gualtieri
avevano ottenuto lo scopo. Miliardi e miliardi di euro annunciati, ma in arrivo su un binario
morto.
Qualcuno però disse che ancora non erano arrivati i 600 euro, qualcuno però disse che il
buono spesa non bastava, e che la cassa integrazione non sarebbe stata pagata prima di
giugno.
Ed ora dopo l’annuncio sul balcone di Palazzo Chigi che era stata eliminata la povertà,
potremo salutare anche il raggiungimento di un altro obiettivo grillino: la decrescita felice.
Intanto il Covid non verrà fermato dalla “tracimazione” dei DPCM e dalle conferenze
stampa a base di annunci, ma verrà fermato per sempre il motore del Paese.
E visto che siamo in periodo pasquale, viene in mente Pilato che se ne lavò le mani….!
Ascoli Piceno, 14 Aprile 2020

Ing. Piero Celani (Fi)
Vice Presidente Consiglio regionale delle Marche