CNA Terr.le Fermo: la filiera moda post emergenza
Emergenza sanitaria e lockdown: le PMI del settore moda hanno dimostrato di esserci, apportando un
contributo concreto non solo in termini di solidarietà, ma soprattutto di soluzioni. “Le imprese –
dichiara il Presidente CNA Fermo Paolo Silenzi – hanno messo in campo competenze, flessibilità,
relazioni sociali e valori etici. Questo tessuto economico, fatto di piccole e micro aziende, ha
manifestato il valore della filiera produttiva, del manifatturiero e del Made in Italy. Un sistema moda
che oggi è gravemente bloccato: sono state cancellate o posticipate tante occasioni di presentazione
delle prossime collezioni – ricorda Silenzi – le produzioni sono a rischio e gli insoluti stanno
pensando enormemente sull’intera filiera. Bisogna pensare già da ora ad affiancare alla strategia
sanitaria una strategia economica per la ripartenza”.
Aggiunge Silenzi: “Come CNA chiediamo al Governo una strategia di lungo periodo, che
predisponga le condizioni per un protagonismo del Made in Italy sullo scenario internazionale:
sostegno alla liquidità, all’occupazione, riapertura graduale delle aziende e in condizioni di
sicurezza, programmazione del ritorno sui mercati sono elementi fondanti della ripartenza”. “Stiamo
parlando della stessa filiera della moda che fino a poche settimane fa vedeva uno spiraglio nei bandi
dell’area di crisi complessa – ricorda Alessandro Migliore, Direttore Generale CNA Fermo e
responsabile Federmoda per Fermo e Macerata – una conquista importante che sembra un
granello di sabbia rispetto alla situazione attuale”.
I vertici CNA hanno condiviso la preoccupazione per il settore con la Presidente Moira Canigola,
referente del Tavolo per la Competitività e lo Sviluppo del Fermano: “Il rischio è che vada perso il
lavoro degli ultimi due anni sul fronte area di crisi e che, insieme a grandi opportunità, sfumi un
intero distretto” – dicono Silenzi e Migliore, che riepilogano le richieste già inoltrate al governo
attraverso il sistema CNA nazionale: “Per rimettere in moto la macchina, senza perdere pezzi, la
Cassa Integrazione deve essere estesa anche al periodo post emergenziale, perché sappiamo bene che
i livelli di produzione non saranno gli stessi di prima; va garantita liquidità alle imprese con
garanzia pubblica al 100 % e favoriti processi di internazionalizzazione, anche per micro e piccole
imprese, a costo zero, insieme ad un’importante e mirata comunicazione di valorizzazione del Made
in Italy. A questo si aggiungano un piano di incentivi per la prototipazione, per le collezioni da
promuovere all’estero e una tassazione certa e permanente per tutti, con sanzioni severe per chi
evade”. Con la Presidente Canigola, CNA Fermo ha avanzato l’ipotesi che queste proposte potrebbero
essere inserite, ampliandole, nelle misure a supporto dell’Area di crisi di cui erano in procinto di
essere pubblicati i bandi per le imprese.
Fermo, 07 aprile 2020 L’Ufficio Stampa