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Coronavirus, e l’informazione “zoppa” della Regione Marche

Ha veramente dell’incredibile il comportamento della regione Marche circa la
mancata attivazione di misure di carattere funzionale, per garantire il diritto
all’informazione anche ai sordi e sordo ciechi, in tema di emergenza
Coronavirus! E pensare che appena l’11 febbraio scorso è stata approvata in
consiglio regionale la legge, di cui sono il primo firmatario, che reca
“Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni e la
piena accessibilità delle persone alla vita collettiva” Assurdo! E lo è tanto più
perché la legge, all’ art. 4, stabilisce chiaramente cosa deve fare l’Ente in questi
casi, per garantire il sacrosanto diritto all’informazione dei cittadini che
rientrano nelle categorie sopra menzionate, anche assicurando negli eventi di
particolare rilevanza, il servizio di interpretariato simultaneo in LIS e in LIST,
in presenza e/o a distanza. Ed allora, perché accanto al numero verde, come più
volte ho richiesto, non è stato indicato un numero telefonico “dedicato” per sms
e whatsapp, in modo che anche queste categorie svantaggiate potessero
comunicare con le istituzioni regionali? E perché il numero verde è attivo solo
dalle 8 alle 20? Forse il coronavirus di notte riposa? Ed ancora: perché in ogni
conferenza stampa non è stato attivato il servizio di interpretariato? Proprio per
questi motivi, ho presentato un’interrogazione urgente al presidente Ceriscioli
affinché provvedesse a riparare questo grave Vulnus, anche se, vista la grande
confusione che ad oggi ha ingenerato sull‘argomento, credo che ormai ci sia
poco da riparare, ma solo da non procurare ulteriori danni.
Lo dichiara il Vice Presidente del Consiglio Regionale Piero Celani (Forza
Italia).
Ascoli Piceno, 1 marzo 2020

Ing. Piero Celani