Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio sul palco di Cagli per Hamlet in anteprima italiana
Martedì 18 febbraio salgono sul palco di Cagli due grandi protagonisti del teatro italiani: Giorgio Pasotti e
Mariangela D’Abbraccio. I due portano in scena Hamlet liberamente tratto dalla grandiosa opera di
William Shakespeare, scritto da Alessandro Angelini e Antonio Prisco per la regia di Francesco Tavassi.
Tra i personaggi di Shakespeare non esiste un eroe più moderno di Amleto, che si impone come un
personaggio dalla psiche profonda e complessa. La sua battaglia, prima ancora che col mondo esterno, è
interiore e quindi attuale. Non devono trarre in inganno le armi, il regno di Elsinore, il linguaggio d’altri
tempi, Amleto vive e si nutre ad ogni rivisitazione del tributo che si paga ai capolavori.
Ad ogni rivisitazione il suo mito cresce, si scoprono nuove relazioni con la contemporaneità e s’accresce la
precisione della sua spada perché penetri con maggior precisione. Nella sua incapacità di scegliere,
nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Un uomo
imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi
delle nostre città.
In scena con Giorgio Pasotti, Amleto, e Mariangela D’Abbraccio, Geltrude, ci sono Claudia Tosoni (Ofelia),
Gerardo Maffei (Re Claudio e lo Spettro), Rosario Petix (Polonio), Pio Stellaccio (Laerte), Andrea Papale
(Guildersten) e Salvatore Rancatore (Rosencrantz).
Biglietti
Platea e palchi € 15,00 Ridotto € 10,00 – Loggione € 10,00
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- Antica Tabaccheria in Piazza Matteotti, 22 – Tel.0721.781881
Botteghino del Teatro – Tel. 0721 781341 – e mail: botteghino.teatrodicagli@gmail.com
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Giorgio Pasotti
Giorgio Pasotti nasce a Bergamo nel 1973 e fin dall’infanzia si appassiona alle arti marziali orientali. A 13
anni decide di praticare il wushu, arte marziale cinese, e nel 1986 diventa la più giovane cintura nera
d’Italia. Trascorre diversi periodi in Cina per approfondire da vicino il wushu e qui viene notato da una casa
di produzione cinematografica che lo sceglie per una parte nel film d’azione “Treasure Hunt”. Inizia a
studiare recitazione e contemporaneamente partecipa a diversi campionati, confermandosi uno dei migliori
occidentali della disciplina. Esordisce come attore in Italia nel 1998. Sin da subito dimostra talento,
dividendosi tra cinema, televisione e teatro.
Viene scelto diverse volte da Gabriele Muccino per i suoi film, ed entra nel cuore del pubblico con il ruolo
dell’ispettore Paolo Libero nella fiction “Distretto di polizia” su Canale 5. Diventa uno dei protagonisti della
televisione italiana, partecipando alle fiction “E poi c’è Filippo” e “Due mamme di troppo”; interpreta il
ruolo di David Copperfield nella miniserie a lui dedicata e nel 2012 è Giuseppe Garibaldi nella miniserie
“Anita Garibaldi”. Contemporaneamente interpreta ruoli brillanti nelle commedie cinematografiche di Carlo
Vanzina, appare nel film premio Oscar “La grande bellezza” e nel 2014 è il protagonista maschile del film
“Mio papà”, presentato al Festival del film di Roma. Nel 2017 è di nuovo al cinema con “Nove Lune e
mezza”.
I suoi ultimi impegni a teatro sono, nel 2016, “Il metodo” di Jordi Galceran e “Da Shakespare a Pirandello” di
Davide Cavuti, nel 2017 “Forza, il meglio è passato” di Davide Cavuti, “Sogno di Una Notte di Mezza Estate”
di Massimiliano Bruno e “L’ora di legalità” ancora con Davide Cavuti.
Mariangela D’Abbraccio
Protagonista dei palcoscenici italiani, grande interprete di ruoli trasgressivi, inquietanti, teneri, di
lucidissima attualità. Sceglie il teatro fin dall’età di 15 anni, frequentando la Scuola del maestro Alessandro
Fersen. Successivamente si iscrive ai laboratori di Grotowski e a quelli di Peter Brook. Debutta sulle scene
diretta dal grande Eduardo de Filippo.
Nel 1981 partecipa alla miniserie “L’assassino ha le ore contate” e debutta cinematograficamente nella
commedia “Cornetti alla crema” di Sergio Martino. Due anni più tardi è diretta da Roberto Benigni in “Tu mi
turbi”; nel 1986 è protagonista del thriller di Camillo Teti “L’assassino è ancora tra noi”, vicenda ispirata a
quella del Mostro di Firenze.
È Rosy il transessuale ne “Il genio” di Damiano Damiani e Raffaele La Capria, regia di Giorgio Albertazzi con
il quale dividerà alcune stagioni. Lavora ancora in tv, ricordiamo la fiction “Gli angeli del potere”, e nel 1988
si lega professionalmente alla scrittrice e sceneggiatrice Dacia Maraini, la quale scrive per lei “La vita di
Camille Claudel” e cura l’adattamento de “Dalla città l’inferno”. Nel 1993 dopo il telefilm “Passioni”, recita
con Stefania Sandrelli in “Per amore, solo per amore”. Nel 1998 è nella miniserie “Tutti gli uomini sono
uguali”.
Ma la D’Abbraccio è soprattutto una delle signore del teatro di casa nostra, con splendide interpretazioni
come gli indimenticabili “Anna dei Miracoli”, “Macbeth”, “Napoli milionaria” e “Maria Stuarda”. Ha lavorato
con i più grandi: da “La traviata” firmata da Franco Zeffirelli alla lunga collaborazione con l’attore e regista
Giorgio Albertazzi, alle prime regie di Arturo Brachetti fino agli ultimi lavori di Francesco Rosi.
Ultimi impegni teatrali, tra gli altri, “Cancun” di J. Galceran regia Marco Mattolini e “Borges Piazzolla” regia
Francesco Tavassi nel 2015, “Filumena Marturano” con la regia di Liliana Cavani nel 2017 e 2018.