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34° MONSANO FOLK FESTIVAL

“Fare un Festival, di questi tempi, ha un valore anche politico.
Perché è un modo di combattere, non solo la crisi, ma anche il silenzio”
Amedeo Fago
Ritorna anche quest’anno, con la trentaquattresima edizione il Monsano Folk Festival (Rassegna internazionale ed
itinerante di Musica Popolare originale e di revival), allargata a sette comuni dell’ anconetano. Il Festival, voluto dal
Comune di Monsano (An), con il contributo ed il patrocinio della Provincia di Ancona e della Regione Marche,
della Fondazione Pergolesi-Spontini, curato da La Macina e dal Centro Tradizioni Popolari, per la direzione
artistica di Gastone Pietrucci, inizierà a Monsano sabato 3 agosto, per concludersi sempre a Monsano domenica 25
agosto (occupando però soltanto le giornate di ogni fine settimana) sviluppandosi in forma itinerante, tra i Comuni di
Monsano (con otto giornate), Jesi (con due giornate) .Camerata Picena (con due giornate), Morro d’Alba, Polverigi,
Serra de’ Conti, Trecastelli (tutti con una giornata) .
Il Monsano Folk Festival, si caratterizza, nel vasto panorama italiano, per la sua particolare formula di rapporto, di
scambio, di confronto-“scontro”, tra la musica originale degli autentici portatori della tradizione e quella dei vari gruppi
ed interpreti del folk-revival, in un accostamento di pari dignità, di notevole interesse e di grande valore scientifico. Un
Festival singolare, che per la “libertà” e la spontaneità con cui viene organizzato e vissuto, si distingue nettamente
dall’attuale, sconfortante panorama di falsificazione e di massificazione operate sulla cultura tradizionale e sulla civiltà
popolare. Un Festival, che alla forza della tradizione lega esperienze innovative, un Festival per tutti si, ma anche per
spettatori anomali, curiosi, “vivi”, cacciatori di sorprese.
Quest’anno il tema del Festival sarà: Ventanni insieme La Macina & Sperimentale Teatro A collaborazioni
spettacoli amicizia, e vuole ricordare appunto il sodalizio tra queste due “storiche” formazioni, quella folk de La
Macina di Gastone Pietrucci e quella teatrale dello Sperimentale Teatro A (STA) di Allì Caracciolo.
Un Festival, che si svolgerà con lo stesso impegno e soprattutto con la stessa qualità che ha sempre distinto questo
tenace ed indistruttibile “piccolo-grande” Festival. Un Festival che in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo,
difende con tenacia la sua esistenza e la sua identità, quindi ancora di più un Festival “resistente”, ma ancora una volta
limitato e condizionato dal momento economico decisamente non favorevole, nel quale si dibatte l’Italia, ma soprattutto
tutto ciò che significa cultura in questo nostro Bel Paese ! La cultura, per definizione, non vale niente se non per i suoi
frutti umani e sociali. Un paese che se ne dimentica è un paese che non crede più in se stesso, ha scritto lucidamente ed
amaramente Michele Serra (la Repubblica , Anno 35-Numero 128, martedì 1 giugno 2010).
Quindi, nonostante i continui tagli dei Comun i interessati”, “selvaggi”, con il provvidenziale contributo della
Regione Marche, abbiamo cercato anche quest’anno di presentare un Cartellone più che dignitoso, ringraziando ancora
tutti gli artisti, al loro mettersi in gioco e soprattutto al loro entusiasmo ed alla loro innata bravura, alla loro voglia di
“aiutare” e di “arricchire” ulteriormente un Festival, (unico nel suo genere) un “piccolo-grande” Festival, che ha basato
da sempre la sua identità e la sua autorevolezza, nella “testa”, nel “cervello”, nelle e “idee”, nel continuamente
inventarsi e reinventarsi.

“Il nostro governo ama le piazze
piene per una sera, le notti bianche,
i concerti dei cantanti che costano tanto
e non costruiscono niente se non consenso”.
Roberto De Simone