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CNA Terr.le Fermo: imprese al femminile in calo

Le imprese femminili attive nella provincia di Fermo sono 4.409, 200 in meno rispetto 2014 (quando erano 4.609), nelle Marche sono più di 39 mila, cioè il 22,8% delle 172 mila imprese totali. I dati del Fermano indicano una tendenza negativa che si è protratta negli ultimi quattro anni: nel 2015 -15 unità, nel 2016 – 83, fino al 2017, quando si è scesi a 4.443.
Turismo e servizi i settori in cui è più consistente la componente femminile, ma la presenza di imprenditrici è forte anche nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, nei servizi di supporto alle imprese, nella sanità ed assistenza sociale, nell’istruzione, nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento.
Inoltre, le imprese femminili guidate da under 35 nelle Marche sono 4 mila, una su tre delle 13.946 imprese giovanili.
Il trend negativo del Fermano rispecchia la condizione della donna nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria:
“Nonostante il contributo delle donne all’economia regionale sia comunque consistente, la parità di genere
per le donne che fanno impresa è ancora lontana – dichiara Sabrina Del Medico, Presidente Territoriale di
CNA Impresa Donna – sono penalizzate nell’accesso al credito, ad esempio, e nella successione aziendale,
dove si privilegiano i figli maschi”.
Amministratrici, titolari d’impresa, socie e molto altro ancora. Donne protagoniste ma “la mancanza di
politiche di sostegno mirate al welfare e alle pari opportunità è sotto gli occhi di tutti” afferma Del Medico,
che spiega: “La CNA ha messo in campo un pacchetto di proposte per favorire l’impresa femminile ma una, in particolare, è quella che riteniamo rappresentativa del criterio con cui vorremmo affrontare il problema del grosso gap di genere che caratterizza l’economia italiana: una detrazione del 50% sui voucher per tutti i
servizi di cura di qualsiasi genere. Questa detrazione avrebbe un grosso impatto sull’economia, e
permetterebbe di contrastare il lavoro nero”.
“Noi chiediamo di rendere detraibili al 50% le spese di cura e di aiuto alla famiglia – riferisce la Presidente
Del Medico – riequilibrare la distribuzione dei fondi destinati alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro,
che attualmente vanno al 90% alle lavoratrici dipendenti e per il 10% alle lavoratrici autonome, incentivare la creazione di reti territoriali di conciliazione vita e lavoro per servizi di welfare per la famiglia e per l’infanzia che prevedano la collaborazione tra pubblico e privato”.
Le pari opportunità iniziano tra le mura domestiche e proseguono nel mondo del lavoro, dove però manca un vero welfare a misura di imprenditrice e lavoratrice: “Mancano strumenti di welfare che stimolino le donne a fare impresa sapendo di poter contribuire adeguatamente allo sviluppo della propria famiglia – sottolinea la Presidente – ecco perché per le donne occorrono misure strutturate e durature, non collegate alla contrattazione aziendale. Faccio un augurio particolare alle tante donne imprenditrici che ogni giorno, nelle loro imprese, contribuiscono a rendere grande il nostro Paese”.
Per valutare l’opportunità di accedere agli “incentivi rosa” quali premio alla nascita, bonus bebè, voucher asilo nido, opzione donna e quota 100 CNA Impresa Donna ricorda che il patronato EPASA ITACO di Fermo, presente in tutte le sedi CNA, è a disposizione per informazioni e elaborazione delle pratiche.

Fermo, 07 marzo 2019 L’Ufficio Stampa