La WUNDERKAMMER ORCHESTRA in concerto a Lugo
Continua il progetto di collaborazione pluriennale con il Teatro Rossini di Lugo. Dopo la prima di febbraio, la seconda residenza della WunderKammer Orchestra si chiude con il concerto che si terrà venerdì 23 marzo nell’ambito della Stagione Concertistica del Teatro Rossini. Sul podio Carlo Tenan, al pianoforte Marco Vergini.
Venerdì 27 febbraio – prime note ore 20.30 – la WunderKammer Orchestra torna dopo un mese sul palco del Teatro Rossini di Lugo con un programma che ha la struttura del precedente – tenendo quindi ancora conto delle celebrazioni rossiniane – e nel quale la mano del compositore contemporaneo si alterna ed anche si intreccia a quella dei grandi della storia della musica. Caratteristica del lavoro della WKO che, grazie alla sua formazione di massimo 15 elementi circa, si propone, attraverso trascrizioni ad hoc, di portare la musica sinfonica anche dove le grandi orchestre non potrebbero arrivare. Un’“orchestra disidratata” costituita in un ensemble che riesce ad esprimere tutti i “colori” e i “timbri” di una tradizionale con la cura e la perizia proprie della musica da camera. Ma tale peculiarità è anche il frutto di una convergenza di intenti della collaborazione tra l’ensemble e la Stagione Concertistica del Teatro di Lugo che ospita l’orchestra in residenza per la realizzazione di alcuni progetti.
Un programma quindi davvero prezioso dove troviamo trascrizioni di Rossini, una prima esecuzione assoluta del giovane pesarese Danilo Comitini (classe 1986) commissionata da WKO, e, per finire, una trascrizione di Beethoven con una nuova cadenza concertante anch’essa in prima esecuzione assoluta. Sul podio Carlo Tenan, direttore musicale della WKO, già allievo di Maazel, al piano Marco Vergini, uno dei migliori talenti pianistici usciti dall’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola.
“Il secondo concerto” a Lugo – spiega Paolo Marzocchi, direttore artistico WKO, nelle note di sala – “offre la possibilità per sperimentare entrambi gli atteggiamenti percettivi”. Intendendo sia quello occidentale che ha sempre privilegiato la dimensione narrativa, una sorta di “drammaturgia del tempo” in cui i temi sono “impalpabili personaggi che agiscono, si relazionano, evolvono, si trasformano”, sia quello “meditativo” che alla narrazione preferisce “la contemplazione e privilegia l’ascolto del suono in sé, il perdersi dentro il suono”.
Il brano in prima esecuzione assoluta di Danilo Comitini, trentenne ma con già all’attivo diversi lavori cameristici e orchestrali e un’opera lirica, intitolato enigmaticamente So find him, è un esempio chiarissimo di “musica che è”, slegata da una narrazione. “Metaforicamente possiamo immaginare di trovarci in volo sopra un paesaggio” che riusciamo a cogliere con lo sguardo nella sua interezza ma anche, soffermandoci, nei dettagli. Siamo noi a scegliere il nostro percorso di esplorazione. “Questo paesaggio è il suono stesso e la sua esplorazione è l’esperienza che ne facciamo come musica”. Il pezzo nasce da un celebre e minutissimo frammento di un autore noto; nel titolo, la sfida a trovarlo.
A fare da cornice, la “musica che racconta”. Apre il concerto Sonata a quattro per tre più uno, elaborazione per WKO di Carlo Tenan della “Sonata a quattro n. 6” composta da Gioachino Rossini, dodicenne, durante le vacanze estive nel 1804, non lontano da Lugo, il quale fa già sfoggio di un talento teatrale fuori dal comune, intravedono già tratti originali ripresi nel Rossini maturo. In particolare è inconfondibilmente rossiniano il “temporale” del terzo movimento. L’elaborazione di Carlo Tenan non è una semplice orchestrazione ma una vera e propria ricomposizione, in cui i colori cangianti degli strumenti diventano protagonisti quanto gli stessi temi. In chiusura la musica narrativa per eccellenza, quella di Beethoven, in cui la forma (quindi la “storia”, la drammaturgia) è l’aspetto più importante e innovativo: il brano è il Concerto n.4 op.58 in Sol Maggiore per pianoforte e orchestra, nell’orchestrazione per WKO di Paolo Marzocchi e la nuova cadenza concertante di Mauro Montalbetti che viene eseguita anch’essa in prima assoluta. Beethoven lo compose poco dopo le sonate di Rossini, tra il 1805 e il 1806, e fu eseguito per la prima volta con l’autore al pianoforte nel 1807: l’inizio col pianoforte da solo prima dell’entrata dell’orchestra era una novità assoluta. Come nel concerto n.3 presentato da WKO a febbraio, la cadenza è contemporanea, ed affidata ad un altro compositore italiano tra i più eseguiti nella scena internazionale che trasforma la cadenza in un passaggio segreto, per creare dentro il concerto un piccolo episodio di musica da camera, che rielabora i materiali tematici beethoveniani in chiave contemporanea.
Inizio concerto: ore 20.30
Teatro Rossini: info@teatrorossini.it – tel. 0545.38542
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WunderKammer Orchestra
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