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Un confronto elettorale tutto in “rosa”: le candidate nei collegi di Pesaro e Ancona

Crescita ed equità per il lavoro libero professionale; rilancio dell’occupazione, con particolare attenzione a quella giovanile; sostegno all’economia reale e alla protezione dell’ambiente e del paesaggio; fisco più equo; rapporto con la P.A. all’insegna della semplificazione e della sburocratizzazione delle procedure. Sono queste le priorità nell’agenda elettorale di Confprofessioni da sottoporre alla politica in vista delle imminenti elezioni: questioni cruciali per riportare il mondo delle professioni al centro della prossima legislatura alle quali, su iniziativa della delegazione di Confprofessioni Marche, hanno risposto l’Onorevole Alessia Morani, candidata del Partito Democratico alla Camera dei Deputati plurinominale Marche 2 (Ancona-Pesaro); la Senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, candidata per il centrodestra della Lega Nord al Senato uninominale Marche 1 (Pesaro); l’Onorevole Beatrice Brignone, candidata di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati plurinominale Marche 2 (Ancona-Pesaro) e nel collegio uninominale 5 (Senigallia) e Daniela Ciaroni, candidata di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati plurinominale Marche 2 (Ancona-Pesaro) e nel collegio uninominale 6 (Pesaro).

Per le partite Iva e per i professionisti abbiamo fatto in questi questa legislatura alcuni provvedimenti importanti – ha dichiarato Alessia Morani (PD) -. Cinque anni fa partivamo dal nulla: zero tutele, zero diritti, e anche zero dibattito. C’erano due milioni di lavoratori, fondamentali per l’efficienza e l’innovazione del nostro sistema Paese, sui quali da tempo si scaricavano solo costi e tasse senza garantire nessuna sicurezza. Noi non siamo rimasti a guardare, assieme a loro ci siamo rimboccati le maniche e siamo arrivati a risultati allora impensabili. Attraverso la legge 81/2017 abbiamo sanato una frattura storica nel mondo del lavoro, riconoscendo finalmente diritti e valore ai professionisti; abbiamo aperto loro l’accesso ai fondi strutturali europei, dato un nuovo regime fiscale forfettario, abbassato l’aliquota previdenziale Inps dal 33 al 25%. Nell’ultimo scorcio di legislatura, abbiamo messo al sicuro le casse professionali dal rischio bail-in e introdotto il principio dell’equo compenso nei rapporti con i committenti più forti, fra cui la pubblica amministrazione. Credo che nella prossima legislatura debba essere data ancora più centralità al mondo delle professioni. Il PD ha alcune proposte per continuare a ridurre la pressione fiscale, a semplificare il rapporto con la pubblica amministrazione e per consolidare la crescita dell’occupazione e della ripresa economica di cui i professionisti sono parte fondamentale”.

“Mi concentro sulle due questioni che ritengo fondamentali – ha spiegato Anna Cinzia Bonfrisco (Lega Nord) -: la prima è la valorizzazione del lavoro autonomo e delle professioni; la seconda è l’abbattimento del carico fiscale (flat tax) e del carico burocratico. Dopo anni di lavoro parlamentare condiviso con Confprofessioni sulle necessarie modifiche normative, sono fermamente convinta che la strada intrapresa, con l’approvazione del testo da me presentato e accolto dal Governo, per l’estensione ai professionisti dell’accesso ai fondi strutturali, sia quella giusta. Bisogna arrivare in breve tempo a vedere totalmente equiparata l’attività professionale a quella delle imprese: dalla finanza al welfare, dalle garanzie finanziarie a quelle sociali. Tutto questo per dare riconoscimento a quello che io chiamo il “Made in Italy” delle professioni che, per qualità e competenze, può competere col mondo intero. Ma per fare questo occorre liberare le professioni da un insano ruolo di “ammortizzatore” tra cittadino e Stato che impedisce al professionista di svolgere il suo ruolo sussidiario, offrendo servizi a imprese e cittadini, costringendolo ad essere un semplice “passacarte” senza valore aggiunto. In una parola sburocratizzare alla radice ogni iniziativa economica per liberare tempo, risorse e competenza che i professionisti devono poter dedicare alla consulenza ad alto valore aggiunto di tipo legale, ambientale, fiscale, finanziaria e d’impresa. Serve alle imprese e serve ai professionisti. In due parole Flat Tax per tornare a sostenere consumi ed investimenti, sulla cui copertura si possono individuare soluzioni diverse: ma sono certa che voi, meglio di altri, potete valutarne alcune come, ad esempio, la rivisitazione coraggiosa di una montagna di tax expenditures che ogni anno costano allo Stato 313 miliardi di euro”.

“In questi anni anche nel mondo delle professioni c’è stata una competizione a ribasso – hanno affermato Beatrice Brignone e Daniela Ciaroni (LeU) -. mentre è fondamentale riconoscerne ruolo e competenze ed estendere quelle tutele che oggi non ha (maternità, malattia, sostegno al reddito, equo compenso). Bisogna stimolare la piena e buona occupazione attraverso un piano straordinario di investimenti che intervenga su riconversione ecologica, messa in sicurezza di territorio, edifici, scuole, ospedali, energie alternative, istruzione, sanità, cultura, ricerca e trasporti. 

I giovani devono essere sostenuti fin dalla scuola a investire sulle proprie capacità e devono trovare un mondo del lavoro pronto per accoglierli, utilizzando le risorse che l’Ue prevede in questo settore, con contratti di lavoro che uniscano le esigenze di formazione alle tutele del lavoratore, e decisi investimenti pubblici su ricerca, innovazione e giovani imprese, così che facciano da traino agli investimenti privati.

Crediamo che lo sviluppo digitale sia la leva da sfruttare: prevediamo un “grande piano verde” per puntare alla decarbonizzazione del nostro paese, a un radicale efficientamento energetico, liberando le energie rinnovabili dalle norme che le imbrigliano.

Occorre poi armonizzare il trattamento fiscale: stessa “no tax area” del reddito lavoro dipendente (8.000 anziché 4.800 euro), stesse detrazioni, basta bonus solo a redditi di poche categorie, ma sistema veramente progressivo con parità di trattamento a parità di condizioni.

Infine, visto che si giova della loro attività, la P.A. deve essere la prima a non pretendere “lavoro gratis” dai professionisti e, sulla sburocratizzazione, si deve fare un’analisi più dettagliata sui singoli settori per far emergere quali sono adempimenti che possono essere razionalizzati o tagliati”.