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++ COLDIRETTI, I CANDIDATI AL PARLAMENTO SOTTOSCRIVONO GLI IMPEGNI PER LE MARCHE E IL MANIFESTO PER IL CIBO

Faccia a faccia tra la giunta regionale Coldiretti Marche e le delegazioni dei partiti in campagna elettorale in vista delle urne del 4 marzo

I candidati marchigiani al Parlamento italiano sottoscrivono il Manifesto Politico di Coldiretti Marche. Cinque proposte a costo zero, realizzabili entro i primi 100 giorni di governo e con ricadute positive sulle aziende. Tra le istanze, per le quali c’è l’impegno dei candidati, la difesa dell’etichettatura obbligatoria, oggi realtà e pilastro fondamentale per latte, grano e pasta, riso, derivati del pomodoro (ma da estendere a tutte le filiere in cui è assente a partire dall’ortofrutta trasformata alla carni trasformate), lo snellimento delle burocrazia che oggi mina la competitività delle aziende, una nuova legge sui reati agroalimentari che inasprisca le norme in vigore, blande rispetto all’evoluzione del fenomeno, fino all’istituzione di un ministero unico che accorpi le funzioni del Mipaaf con quelle del Ministero dell’Economia per arrivare a un vero e proprio Ministero del Cibo, come avviene in Francia. Proposte che la giunta regionale di Coldiretti ha presentato oggi, giovedì 15 febbraio, a delegazioni di candidati dei principali schieramenti politici.

«Abbiamo elaborato un Manifesto snello, chiaro e diretto nel quale non si chiedono soldi ma regole chiare da rispettare – ha detto Tommaso Di Sante, presidente Coldiretti Marche – La piattaforma che abbiamo sottoposto è un impegno che chiediamo di portare avanti alla politica. Sia di governo che di opposizione. Come associazione rappresentiamo 22mila aziende marchigiane e una rete con quasi 400 punti vendita di Campagna Amica, tra Mercati, Botteghe e Punti. Ci siamo sempre posti siamo stati sempre propositivi. In trasparenza vogliamo le regole e le vogliono rispettare. L’etichettatura obbligatoria è l’architrave di tutto perché la distintività, la tutela della salute e dell’ambiente è il valore aggiunto della nostra agricoltura. Non siamo chiusi alla globalizzazione ma ci deve essere trasparenza per dare alla massaia la certezza di quello che compra. Sulla semplificazione possiamo dire che è l’esigenza più forte che ascoltiamo dai nostri colleghi agricoltori».

Tornando alle Marche occorre fare di più sul fronte della ricostruzione post terremoto. Coldiretti Marche, in ottica di semplificazione, ha chiesto di creare un Testo Unico che comprenda tutte le ordinanze emesse dal Commissario Straordinario e di intervenire per creare le condizioni affinché gli istituti finanziari siano in grado di scontare la cosiddetta “cambiale sisma”, il Decreto di ammissione al contributo, garantendo alle imprese di poter far fronte agli stati di avanzamento. Un aspetto finanziario che, necessitando del totale anticipo, relega le piccole e medie imprese del nostro territorio a subappalti di grandi gruppi provenienti da fuori regione.