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Consiglio Comunale a Santa Vittoria in Matenano

santa-vittoria-in-matenanoSANTA VITTORIA IN MATENANO – Consiglio comunale ad alta tensione quello
svoltosi a Santa Vittoria in Matenano nell’ultima seduta e che poneva, come punto
principale all’ordine del giorno, ancora una volta, il riconoscimento degli ormai
noti debiti fuori bilancio riguardanti incarichi e parcelle legali dello Staff del
Sindaco, generati negli anni 2009-2013 dall’allora amministrazione Pettinelli.
Duro l’attacco dei consiglieri di opposizione “Senso Civico per Santa Vittoria” nei
confronti del sindaco Vergari e della maggioranza per la mancata opposizione, da
parte del Comune, ad una sentenza di primo grado che, di fatto, ha obbligato
l’Ente al pagamento del debito.
La ricostruzione dei fatti: nell’ultima convocazione di Consiglio Comunale, il
primo punto all’ordine del giorno poneva in discussione il riconoscimento di
debiti fuori bilancio per incarichi affidati, dall’allora amministrazione Pettinelli, al
legale che ricopriva il ruolo di Staff del Sindaco nel periodo 2009-2014.
“Bisogna ricordare – ripetono i consiglieri di minoranza – che, sia i debiti fuori
bilancio inerenti gli incarichi affidati allo Staff del Sindaco, che i molteplici altri
debiti contratti dall’allora amministrazione Pettinelli, ed approvati con la ormai
extra nota delibera 28/2013, presentavano molteplici irregolarità, e proprio per
questo motivo hanno subito, nel corso degli anni, annullamenti, riinvii, mancati
riconoscimenti o riconoscimenti parziali. Diversamente, se tali debiti fuori
bilancio, generati dall’allora amministrazione Pettinelli, fossero stati legittimi,
chiari, privi di vizi ed irregolarità, sarebbero già stati approvati nel 2013 dalla
stessa amministrazione Pettinelli che li aveva generati. Nel caso specifico, il
rapporto relativo a questo Legale risultava illegittimo sia relativamente agli
incarichi esterni (perché già incaricato come Ufficio staff del Sindaco
nell’amministrazione Pettinelli), sia relativamente allo stesso incarico di Staff,
perchè disconosciuto e sanzionato dall’Inps”.
“Infatti – continuano i consiglieri – occorre precisare che, per l’irregolarità di
questo rapporto, il Comune è già stato condannato per ben 2 volte, prima con
sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno n. 78/2013, e successivamente con
sentenza n. 245/2014 della Corte di Appello di Ancona, e né sta ancora pagando le
spese. A tal proposito secondo il principio affermato dalla sentenza n. 62/2017
della Corte dei Conti della Basilicata, il Comune che delibera l’affidamento di un
incarico esterno che si sarebbe potuto svolgere con il proprio personale provoca
un danno erariale in quanto viola, con grave colpa, i principi di economicità,
efficienza, efficacia e ragionevolezza – sanciti dall’art. 1 della L. n. 241/1990 e dal
D. Lgsl. N. 165/2001 – posti a fondamento del buon andamento della Pubbica
Amministrazione, di cui all’art. 97 della Costituzione.”
“Inoltre – ancora i consiglieri di opposizione – vogliamo anche evidenziare la
sentenza n. 68 del 10/02/2015 della Corte dei Conti della Puglia, che ha
condannato per colpa grave Sindaco e Giunta Comunale per l’assunzione di
collaboratori negli uffici di Staff degli organi politici, in violazione della normativa
in materia di conferimento di incarichi esterni. La scelta, pertanto, inopportuna,
fatta con decreto sindacale del sindaco Vergari, di non opporsi ad una sentenza di

primo grado, ha fatto passare l’Ente dalla ragione al torto e ha, paradossalmente,
posto il Comune, soccombente, a dover pagare le spese, sia per l’irregolarità ed il
disconoscimento del rapporto di lavoro del legale, che le prestazioni del legale
stesso. E’ importante ricordare inoltre che il debito fuori bilancio che non risponde
ai requisiti dell’art. 194 del D.Lgs. 267/2000 (TUEL) è illegittimo sin dalla nascita,
e, nel caso specifico delle prestazioni professionali dello Staff del sindaco,
all’illegittimità iniziale del debito, si aggiunge ora il potenziale danno erariale
causato dall’amministrazione Vergari per la mancata opposizione”.
“La questione – concludono – è tutt’altro che conclusa, sarà ora la Corte dei Conti,
come chiesto da noi stessi consiglieri, a dover decidere in merito”.