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Marche, la terra trema ancora!

65gak2tgSERRAPETRONA – Torna a tremare la terra nelle zone già colpite duramente dall’ondata sismica partita nell’estate scorsa. Una scossa di magnitudo 2.9 è stata infatti avvertita dagli abitanti della zona tra Camerino e Serrapetrona. La scossa delle 17,33, secondo i dati Ingv, ha avuto l’epicentro proprio nei pressi di Serrapetrona e si è originata ad una profondità di 9 km.  Non bastassero i problemi connessi alla ricostruzione, 2 milioni di metri cubi di macerie da smaltire, pari a circa il 90% del materiale da spostare, 188 casette abitabili consegnate contro un fabbisogno di almeno 3.000 su un area di 131 comuni colpiti dalle scosse sismiche. Le Marche nel complesso sono la regione nelle condizioni peggiori, nessuna casetta consegnata, intere comunità sparite e sparigliate in località marine, diversi suicidi a causa dei disagi del sisma, una viabilità al collasso. A questo occorre aggiungere i consapevoli ritardi dovuti alle ordinanze post terremoto per le microzonazioni, le aree cioè dove sarà possibile, non è dato sapere quando, la ricostruzione. Non si muoverà nulla fino all’anno prossimo, ma l’inverno è tra meno di sei mesi in quelle zone e i sindaci non ci stanno, alcuni, autentici “eroi” hanno fatto sentire il loro forte disappunto e la loro disapprovazione in maniera anche plateale, ma giusta, a difesa dell’integrità delle loro comunità, oggi disgregate. Torna sempre in ballo la burocrazia, la gestione duale dell’emergenza post terremoto, la protezione civile da un lato e il commissario straordinario dall’altro e la burocrazia, sempre nel mezzo, quando poi non si dovrà assistere anche a qualche episodio poco edificante con l’emergere di subappalti e lavori eseguiti non a regola d’arte.

ARES