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Fermo: Solo ordinaria amministrazione

fermocentrostoricoLo abbiamo detto e scritto qualche mese addietro, l’amministrazione Calcinaro aveva acceso alcune aspettative e indotto non pochi a pensare ad una svolta nella politica cittadina.

A distanza di poco tempo i segnali si sono fatti radi e la giunta naviga a vista nella più assoluta “ordinaria amministrazione”.  Poco conta vantare come viene fatto ad ogni piè sospinto i successi effimeri nel campo delle presenze turistiche a favore dei nostri siti o la ancor più effimera soddisfazione per alcuni eventi riusciti, se tutto ciò non può essere messo a sistema e farne partecipe l’economia dell’intera città?

Fermo non ha strutture ricettive e quindi è alienante parlare di turismo, è turismo mordi e fuggi, un caffè, un panino e via!

Fermo non ha un progetto di ricollegamento e ricongiunzione delle frazioni, che sono tante e vigorose!

Fermo non ha un progetto complessivo per la città, i suoi servizi, il centro storico, per il quale si preferiscono cure palliative ad un progetto complessivo, pluriennale affidato a mani esperte già capaci di riattivare città molto simili a Fermo.

Fermo ha affidato il restyling di piazza Dante uno dei biglietti da visita della città in house all’Asite, bene, è mancata una visione d’insieme, cogliere le migliori opportunità per il palazzo dell’ex Consorzio Agrario, progettare un collegamento funzionale con il terminal e il mega parcheggio, aprire una vera porta verso il centro storico, (a questo proposito il Comune a suo tempo aveva acquistato a caro prezzo un immobile da demolire per aprire un varco verso via Perpenti, cosa si è fatto?)

Tra poche settimane partirà il mercatino settimanale estivo, un appuntamento oramai sgonfio del suo iniziale significato e depotenziato rispetto alle originali premesse, non è stato possibile pensare ad altro o progettare qualcosa di nuovo e più interessate, ovvero i vecchi gattopardi sono sempre in servizio permanente effettivo?

La verità che un’amministrazione nata sull’onda delle macerie della giunta Brambatti poteva e doveva fare solo meglio, se solo ne avesse avute le capacità, ma queste latitano e amministrare di questi tempi, senza fantasia, senza cultura si fa fatica.

Lo si è visto nelle scelte per la destinazione della Casina delle Rose, quasi lo stesso copione della giunta precedente, oppure nelle scelte riguardo la destinazione di un gioiello come Rocca Monte Varmine, lasciato alle libere determinazioni di un gruppo di consiglieri comunali, ignorando le potenzialità e il potere attrattivo di un tale sito.

Ora il dilemma è cosa fare del Fontevecchia, pagato una bella cifra durante la sindacatura Di Ruscio e venuto meno lo scopo iniziale per il quale era deciso l’acquisto, senza idee e progetti a lungo termine anche su questa scelta la giunta è destinata a scontrarsi con l’opposizione, senza valide alternative o soluzioni adeguate.

C’è infine il nodo della discarica. In altri centri e in altri contesti la discarica è fonte di reddito, a Fermo sembra tutto più difficile e nonostante gli sviluppi che l’impianto ha subito, nonostante il costo dei rifiuti per il cittadino e i ricavi per il recupero dei materiale e per il composto non facile capire qual è il tornaconto effettivo per le casse comunali.

 L’impressione, e non solo quella, è di una navigazione a vista, senza veri capitani o nocchieri, con il rischio che sulla nave sia saliti o salgono di volta in volta gruppi di pirati in grado di volgere la prua nella direzione del vento.

 

ARES