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ARTETERAPIA E LAVORAZIONE DELLA CRETA CONTRO L’ALZHEIMER

terapiacontroalzzhemeirL’arte-terapia in aiuto dei malati di demenza. Se ne parla al corso organizzato al Centro Alzheimer dell’Inrca (sabato 13 e 27 maggio), con l’obiettivo di formare educatori specializzati nelle attività ludico-terapeutiche con la creta rivolte a persone affette da disturbi del comportamento e della memoria. “L’arteterapia è un nuovo approccio alle demenze – spiega Giuseppe Pelliccioni, direttore dell’Unità di Neurologia Inrca – ed è particolarmente efficace se iniziata in una fase precoce della malattia. Nell’attività creativa la persona riceve un’infinità di sollecitazioni, che hanno un’azione diretta sulle aree encefaliche collegate agli istinti e ai sensi, con ricadute positive sulla sfera cognitiva e relazionale”.

 

Un linguaggio di emozioni. All’Inrca i laboratori di lavorazione della creta sono attivi da quasi dieci anni. “Le mani sono il prolungamento della mente e la sua peculiarità – spiega Elena Grandi, operatrice del Centro e docente al corso – è quella di essere capace di assumere la forma e il significato di chi la lavora, un mezzo per comunicare sé stessi”. La creta infatti funge da facilitatore. Permette di stimolare diverse aree tra cui la sfera cognitiva, che comprende memoria e attenzione, quella sensoriale e percettiva, come la vista e il tatto, oltre all’area motoria, attraverso la coordinazione e il controllo degli strumenti (mattarello, forbici), per finire alla sfera della personalità e della socializzazione, grazie all’attività di gruppo. La creatività che si esprime durante i laboratori supporta anche il processo del ricordo.

​​“Le attività manuali inducono ad organizzare lo spazio ordinando il materiale all’interno del laboratorio e consentono di lasciare la propria impronta personale attraverso il manufatto e, successivamente, di memorizzare quanto creato in precedenza”. I lavori che scaturiscono, come vasi, sculture floreali ottenute con piccoli stampi, o la semplice impronta della mano, vengono utilizzati per decorare le copertine degli album autobiografici dei pazienti. Tengono così conto della loro storia personale e delle singole capacità.  “L’argilla inoltre è il materiale per eccellenza adatto a stimolare i muscoli di mani e braccia in tutte le loro funzioni, come incidere, afferrare e trasportare, migliorandone la funzionalità” spiega l’educatrice.

 

Le esperienze dei laboratori sono state raccolte da Elena Grandi nei libri ‘Costruire la storia di vita con la persona con demenza’ e ‘Se faccio, ricordo’ (Edizioni scientifiche Erickson). Il primo descrive come ricostruire la biografia dei pazienti attraverso la creazione di un ‘album dei ricordi’, avvalendosi di decorazioni in creta, fotografie e scatole di carta. Il secondo descrive le varie attività che si prestano ad essere realizzate sia nei centri diurni o nelle case di riposo, sia a domicilio, con il supporto del familiare. “Oltre alla creta – chiarisce l’autrice – l’arteterapia utilizza vari mediatori, quali disegno, pittura, fotografia. Può essere utile per molti tipi di pazienti ma proprio per le malattie neurodegenerative si sono riscontrati i benefici più inaspettati”.

 

Ancona, 13 maggio 2017