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Da Infolampo: Camusso: attacacre i sindacati è pericoloso

camusso003Camusso: attaccare i sindacati è pericoloso

La Cgil incontra il Movimento democratico e progressista per illustrare la Carta dei diritti. Il segretario:

“La disintermediazione dei corpi intermedi serve solo a far danni”. Laforgia (Mdp): “Un ruolo

fondamentale, vanno sempre coinvolti”

Mettere in discussione il ruolo dei sindacati, come fa il Movimento 5 stelle, “è una cosa pericolosa”. Lo

afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine dell’incontro con i rappresentanti

di Mdp per illustrare i contenuti della Carta dei diritti

universali del lavoro, attualmente all’esame della

commissione Lavoro a Montecitorio. “Mi sembra il

programma del governo in carica nel 2014, torniamo

sempre a questo – prosegue -. È una cosa pericolosa,

significa non conoscere come è fatto il mondo del

lavoro. Si immagina che il lavoratore sia alla pari del

datore di lavoro. È il principio per il quale si è

smantellato il diritto del lavoro che noi vogliamo

ricostruire”.

Il leader della Cgil parla in risposta al M5S, che sul

blog di Beppe Grillo ha avviato la discussione con gli

iscritti sul capitolo lavoro. “Difendere il lavoratore – si

legge nel post grillino – significa anche promuovere

forme nuove di democrazia e partecipazione sui luoghi

di produzione, tagliando al tempo stesso i vecchi

privilegi e le incrostazioni di potere del sindacato tradizionale”. E ancora: “La presenza e l’incidenza del

lavoratore nella governance della propria impresa, per il Movimento 5 stelle, va disintermediata”.

L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori “non è una battaglia di retroguardia”, aggiunge Camusso. “Basta

guardare i dati sui licenziamenti per sapere che non è retroguardia. Così come non si può far finta di non

sapere che è intervenuto un processo di stabilizzazione con la cancellazione di forme di precarietà, che è

esattamente la ragione per cui vogliamo continuare a cancellare queste forme. Penso sia un obbrobrio

giuridico i comportamenti illegittimi che diventano legittimi solo perché li ha fatti un’azienda”.

“Il rapporto con i sindacati è fondamentale. Nessun cambiamento può prescindere dall’inclusione dei

sindacati e di tutti i soggetti rappresentativi, perciò i sindacati vanno coinvolti”. Così il capogruppo di

Mdp alla Camera, Francesco Laforgia, al termine dell’incontro. “Aspettiamo che si riapra la sala verde

come qualcuno aveva assicurato”, aggiunge, riferendosi all’impegno preso dall’ex premier Renzi di

riaprire il confronto con le parti sociali.

Leggi tutto: http://www.rassegna.it/articoli/camusso-attaccare-i-sindacati-e-pericoloso

Elio Cerri è stato eletto all’unanimità

segretario generale dello Spi Marche

Leggi su www.marche.cgil.it/spi

www.voxeurop.eu/it

Dove batte il cuore dell’Europa

Cresce un movimento europeista: ogni domenica appuntamento in 35 città tedesche e diverse altre città

europee.

di Hannes Koch Die Tageszeitung

“Freude, schöner Götterfunken!” E poi? Chi di voi conosce l’inno europeo? Anche questa domenica

vogliono cantarlo tutti insieme sui gradini della Konzerthaus, la sala da concerto di Berlino che si affaccia

sulla Gendarmenmarkt. Friedrich Schiller, l’autore del testo, potrà stare a guardare dall’alto del suo

monumento. Ma gli iniziatori di Pulse of Europe dovranno distribuire dei foglietti con il testo per fare in

modo che il coro non risulti troppo scadente.

Il Pulse of Europe, il “battito dell’Europa”, da poco riecheggia ogni domenica pomeriggio nella piazza

centrale della capitale tedesca. La tendenza? Amplificarsi sempre di più. Secondo diverse stime la scorsa

settimana c’erano tra le 700 e le 3.000 persone riunite sotto un mare di palloncini blu e di bandiere

dell’Europa. Manifestazioni simili si sono tenute anche in altre 34 città, tra cui Erfurt, Halle, Lipsia e

Monaco di Baviera, e poi ancora in Belgio, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Portogallo.

Così, otto mesi dopo il voto per la Brexit, nasce una corrente contraria che cerca di opporsi

all’euroscetticismo di molti cittadini e all’ostilità delle destre nei confronti dell’Unione europea. Il

movimento è stato fondato all’inizio dell’anno a Francoforte da un gruppo di persone guidate

dall’avvocato Daniel Röder. Poi, quattro settimane fa, un loro compagno di studi ha chiamato l’avvocato

berlinese Alexander Knigge dicendogli: “Devi assolutamente partecipare!”. Knigge è ora uno dei dieci

organizzatori di Pulse of Europe a Berlino. “Vogliamo che l’Europa formi un’unione politica”, afferma

Knigge, “lo scopo è suscitare un nuovo slancio per renderlo possibile”.

Obiettivo: coinvolgere più persone possibili

Alle manifestazioni della domenica partecipano molte persone dall’aria benestante. Indossano lunghi

cappotti e occhiali dalla montatura spessa. L’atmosfera è radical chic. Uno dice “pardon”, quando si fa

strada tra le fila. Al “microfono aperto”, poi, praticamente a tutti è concessa la parola.

La voce ai cittadini! Eppure anche qui gli intrusi non mancano. Con il pretesto di voler aiutare, dei

militanti di destra hanno tentato di intrufolarsi, ma sono stati mandati via. Un gruppo di giovani liberali è

stato invitato a riavvolgere lo striscione del partito Liberaldemocratico. Knigge e gli altri ci tengono a non

farsi strumentalizzare dai partiti. Anche l’eurodeputato dei Verdi Reinhard Bütikofer è stato visto in

piazza Gendarmenmarkt, ma si è espresso unicamente su Twitter.

Gli organizzatori vogliono far sì che le manifestazioni siano aperte a tutti, per raggiungere il maggior

numero possibile di persone interessate. Sul sito del movimento si legge: “siamo convinti che la

maggioranza dei cittadini creda nell’idea di fondo dell’Unione europea e nel suo sviluppo futuro e non

vuole vederla soccombere di fronte alle tendenze nazionalistiche.”

Più concretamente, l‘Unione non avrebbe forse bisogno, per esempio, di un’assicurazione per la

disoccupazione a livello comunitario? Knigge non vuole esprimersi in maniera categorica al riguardo.

Dice: “vorrei che i cittadini dei diversi paesi si comportassero in modo più solidale l’uno verso l’altro. Il

futuro di un giovane disoccupato in Italia dovrebbe starci tanto a cuore quanto quello di un giovane della

Bassa Sassonia.”

“Se si pensa alle riforme, allora bisogna sicuramente considerare l’eventualità di concedere più poteri al

Parlamento europeo”, afferma Röder, l’organizzatore del raduno. All’inizio si aveva l’impressione che

“Pulse of Europe” volesse durare solo fino alle elezioni nei Paesi Bassi e in Francia. Il suo successo ha

tuttavia cambiato le carte in tavola. “Non posso più immaginarmi, con queste elezioni passate e da venire,

di rimanermene semplicemente a casa”, confessa Knigge.

Questo articolo è stato tradotto in cooperazione con la Facoltà di traduzione e interpretariato

dell’Università di Ginevra

Traduzione di Daria Evangelista, Eugenia Portioli

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