Da Infolampo: Voucher – Strutture per anziani
Voucher, «si vuole depotenziare il referendum»
Forti critiche del segretario generale Cgil Susanna Camusso al testo sulla nuova disciplina dei buoni
lavoro, ora alla Camera, presentato ai sindacati nel vertice sugli ammortizzatori sociali: “Non c’è la
volontà di cancellare un elemento di precarietà”
Un incontro servito in gran parte “per rifare il punto su tutti i temi”. Questo il commento del segretario
generale Cgil Susanna Camusso al vertice di giovedì 9 marzo, conclusosi in serata, tra governo e sindacati
su politiche attive e ammortizzatori sociali. “Ora, dopo aver
ridefinito l’agenda, il confronto sia rapido, a partire dagli
ammortizzatori” ha aggiunto: “Questo è urgente perché allo
stato licenziare costa meno che ricorrere agli ammortizzatori.
Si tratta di una tenaglia che non ci piace e che non piace ai
lavoratori”.
Il ministro Poletti e i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno stabilito
un nuovo incontro per giovedì 30 marzo, incentrato sulla
governance dell’Inps: “Un tema molto importante – ha
illustrato Camusso – visto che una serie di avvenimenti ha
dimostrato come il sistema si stia logorando, inficiando anche
il funzionamento dell’Istituto di previdenza”. Ma altri
argomenti dovrebbero essere oggetto dell’incontro, come le
politiche attive del lavoro e la gestione delle crisi aziendali
(su cui sindacati e Confindustria hanno siglato lo scorso
settembre un avviso comune).
Ma l’argomento principale del vertice è stato il nuovo testo
unico sulla disciplina dei voucher messo a punto dal governo, che martedì 14 marzo approderà in
Commissione Lavoro della Camera. “Mi pare che nel testo ci siano numerosi problemi” ha commentato
Camusso, rimarcando che si va verso una “strada d’indebolimento dei voucher, e non di una soluzione
drastica come il quesito referendario richiede”. Insomma, per il leader sindacale “non c’è la volontà di
cancellare un elemento di precarietà che è esploso”.
Per il segretario generale della Cgil il testo inviato ai deputati è “un’operazione che non affronta il tema,
ma che cerca invece di depotenziare il referendum”. A non piacere è anche lo strumento scelto dal
governo, che sarebbe quello del decreto legge, che “è uno strumento meno cogente di una legge
ordinaria”. Camusso, infine, ha anche ricordato che “sono passati 41 giorni senza che sia stata fissata la
data del referendum. Le leggi esistono e le deve rispettare anche il governo”.
Le modifiche del testo in Commissione Lavoro potrebbero però non bastare per far decadere il
referendum. Sarebbe questa la posizione della Cassazione, secondo quanto riportano alcune indiscrezioni
comparse sui quotidiani nazionali. Per la Corte il testo sarebbe un passo avanti significativo, che
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CIG MARCHE – Gravissima
situazione per i lavoratori delle
imprese fino a 5 dipendenti
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Strutture per anziani. Quel muro di silenzio che va
abbattuto insieme
Contro solitudine, violenza e abbandono, il coordinamento donne Spi ha avviato ieri la campagna
“Insieme. 8 marzo con le donne nelle case di riposo” con decine di iniziative in tutta Italia. L’iniziativa
durerà tutto l’anno.
Come si fa ad alzare il sipario su una realtà che attira l’attenzione solo quando entra di diritto nelle pagine
di cronaca nera? Accendere le luci sulle condizioni in cui versano oltre 278 mila anziani ospitati nelle
dodicimila strutture sparse sul territorio nazionale; aprire le porte alla trasparenza e a un rapporto di
maggiore collaborazione tra operatori, familiari, dirigenti, associazioni, cittadini e rappresentanze
sindacali per evitare che il virus della violenza, della solitudine e dell’abbandono continui a diffondersi
nelle case di riposo, nelle rsa, negli ospedali, nelle strutture per anziani in generale ma anche tra le mura
domestiche in cui vivono, assistiti da famiglie spesso lasciate sole dalle istituzioni, due milioni e mezzo di
anziani, la maggior parte dei quali donne. Un compito arduo, ma è quello che il Coordinamento donne Spi
Cgil ha deciso di portare avanti per tutto il 2017 attraverso la campagna “Insieme. 8 marzo con le donne
nelle case di riposo”. «L’obiettivo – ha affermato la responsabile nazionale del Coordinamento donne Spi
Cgil, Lucia Rossi – è visitare nel corso dell’anno le strutture per creare una relazione con le ospiti e le
lavoratrici e costruire insieme a loro un percorso per risolvere problemi e criticità. Ce la metteremo tutta
per essere presenti e vicino alle donne costrette a vivere il resto della vita nelle case di riposo. Ma questo
non basterà se non riusciremo a sensibilizzare l’opinione pubblica per aiutare concretamente persone
molto sole».
L’avvio della campagna è stato segnato ieri da decine di iniziative tenute in tutta Italia. A Terni, nella
struttura Auxilium, era presente la stessa Lucia Rossi: «Abbiamo portato la mimosa, un sorriso, una
canzone, una carezza. E la commozione l’abbiamo superata solo quando si è cominciato a pensare a cosa
fare per lenire la solitudine di chi vive in queste strutture. È il primo stadio della fragilità delle persone
anziane».
Anche Ivan Pedretti, il Segretario generale dello Spi Cgil, ha visitato ieri una casa di riposo, in provincia
di Rieti: «Siamo stati insieme alle anziane ospiti della struttura residenziale di Borbona, vicino ad
Amatrice» ha scritto sulla sua pagina Facebook. «Molte di loro hanno perso la casa per il terremoto e ora
vivono qui. Per questo abbiamo deciso di portare una mimosa, un quaderno e dei gomitoli di lana. Un
piccolo gesto simbolo del nostro impegno per tutte le donne anziane che vivono nelle case di riposo».
Per le iniziative nelle case di riposo, il coordinamento donne dello Spi Cgil di Taranto ha coinvolto anche
i ragazzi volontari dell’oratorio della Concattedrale di Taranto. Giovani che hanno dato un grosso
contributo nel programmare le attività da svolgere nelle strutture per anziani. Il 6 marzo , dopo aver preso
accordi con la direttrice della casa di riposo per anziani “Beato Nunzio Sulprizio” un gruppo consistente
di pensionate e ragazzi volontari si è recato presso la struttura. «La nostra visita – racconta Silvia
Mancino, Coordinamento donne Spi Cgil Taranto – ha rotto la monotonia delle loro ore, scandite da ritmi
sempre uguali. Alcuni ospiti ci hanno stretto con forza le mani, quasi a voler prolungare nel tempo un
contatto sempre più flebile per loro con il mondo esterno; i loro sorrisi ci hanno commosso ed emozionato
perché nei loro occhi ci siamo un po’ rispecchiati anche noi. I ragazzi hanno dimostrato una grande
capacità di adattamento e sensibilità».
Lina Canale è la responsabile del coorinamento donne di Rovigo. «Abbiamo visto tanti sorrisi velati di
tristezza», dice, raccontando della visita fata nella Casa di Riposo pubblica di Adria. «Per me è stata la
prima volta, ma qui ci veniamo da tempo e tra qualche giorno ci torneremo. È una bella struttura e le
operatrici si danno un gran da fare. Una decine di anziane ospiti le abbiamo trovate all’interno di una
stanza adibita a salone di bellezza. Mi sembra un bel segno di rispetto nei confronti di chi vive qui. Così
come l’iniziativa di proiettare i film».
A testimonianza che la campagna coinvolge tutto il Sindacato pensionati italiani Cgil, non solo le donne,
Luciano Favaro, Segretario della lega Spi di Mestre, parla dell’iniziativa tenuta nella Casa di riposo Santa
Maria dei Battuti, a Mestre. Struttura che ospita 450 anziani tra autosufficienti e no. Una delle più grandi
strutture del Veneto, che nella metà del 1800 è stata via via “il borgo dei tedeschi, ospedale da campo e
poi casa di riposo per indigenti”. «Da due anni portiamo la mimosa per l’otto marzo», dice,«e nei reparti
abbiamo portato le primule».
Alla Casa di Riposo di Borbona, in provincia di Rieti, c’era anche Aitanga Giraldi, Spi Cgil Roma e
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