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EF Corporate Solutions – FORMAZIONE LINGUISTICA, OCCUPAZIONE E COMPETITIVITA’: I DATI DELLA RICERCA EF EPI-c 2016

efcorporationsolution

EF Corporate Solutions presenta i dati dell’ultimo report EF EPI-c, che

evidenzia la percentuale d’investimento in formazione correlata alla

competenza linguistica per settore aziendale a livello mondiale.

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Settori aziendali in gara ma senza medaglie. L’Italia investe rispetto al 2014, ma

ancora non è abbastanza. ll settore della consulenza e servizi professionali si

aggiudica il primo posto, con un livello di conoscenza dell’inglese buono ma non

eccellente. Segue il settore ingegneristico e del Food & Beverage in netto

miglioramento rispetto al 2014. L’Istruzione mostra invece uno spaccato

preoccupante con una competenza linguistica debole e controintuitiva.

L’Aviazione non decolla e gli assistenti di volo rimangono a terra.

Milano, 17 Febbraio 2017. EF Corporate Solutions presenta, in anteprima mondiale, i risultati

dell’ultimo report EF EPI-c, che valuta la conoscenza dell’inglese nella forza lavoro per settori di

40 Paesi nel mondo. Lo studio evidenzia dati interessanti per quel che concerne l’indice di

competenza linguistica per settore e correlazioni significative con tre importanti indicatori

commerciali e finanziari: innovazione globale, trasparenza governativa e facilità nel fare affari.

LA RICERCA: Professionisti sotto esame

Lo studio è stato condotto testando un panel, più ampio rispetto all’edizione precedente del

2014, costituito da 2.078 aziende appartenendi a 16 settori differenti, per un totale di 510.000

persone nel mondo. I professionisti coinvolti, al momento del test, non erano iscritti ad alcun

corso di inglese e i risultati della prova sono stati utilizzati esclusivamente al fine della redazione

dell’Indice EF-EPI- c.

I dati ottenuti sono stati tradotti in un punteggio (punteggio EPI-c) indice del livello di

conoscenza linguistica, che va da 0 a 100 e denota, secondo il Quadro comune europeo di

riferimento per la conoscenza delle lingue (CEFR) i seguenti livelli: A1 (punteggio EPI-c 0-33),

A2 (punteggio EPI-c 34-48), B1 (punteggio EPI-c 49-62), B2 (63-78), C1 (punteggio EPI-c 79-

93) o C2 (punteggio EPI-c 94-100).

FORMA-AZIONE: +7,92% NON BASTA

Da un approfondimento sui dati emersi dallo

studio del 2014 e dalla percentuale di

investimento in formazione ricavata, è

possibile rilevare come l’Italia nell’ultimo

biennio abbia investito in formazione anche

se non abbastanza per raggiungere un buon

livello di inglese.

L’affidabilità e l’efficacia dell’investimento

sono misurate dalla percentuale di crescita

del livello di conoscenza dell’inglese del

7,92% rispetto al 2014.

Le aziende percepiscono il bisogno di essere

sempre più competitive e l’elemento

internazionale non lascia spazio a perplessità

o dubbi d’azione.

La ricerca EF EPI-c mostra come la

competitività aziendale e la conoscenza

dell’inglese in azienda siano direttamente

proporzionali. Se la formazione è la “causa”,

la competitività ne è il logico “effetto”.

LA CLASSIFICA PER SETTORE:

ISTRUZIONE, UNO STATO DELL’ARTE

PREOCCUPANTE

A livello mondiale, la Consulenza e i servizi professionali sono in testa alla classifica, con un

punteggio di 59,97, per una competenza di livello intermedio (B1). Seguono, a distanza di due

punti, il settore Ingegneria (57,50) e quello del Food&Beverage (57,19). Al quarto posto

troviamo Contabilità, banche e finanza e IT al quinto, con un punteggio rispettivamente di 57,18

e 56,56. In fondo alla graduatoria, con un livello di inglese molto basso, il settore della Difesa e

della Sicurezza (47,50) l’Istruzione (42,82), il Settore Pubblico (41,94) e, in ultima posizione, la

Logistica (40,87).

Risultati sorprendenti. Dai dati dello studio e dal confronto con l’edizione 2014, è possibile

evincere una serie di correlazioni interessanti: in primo luogo il report illustra uno scenario

allarmante sul settore dell’Istruzione nel mondo, che presenta uno dei punteggi più bassi nella

classifica, con un livello di inglese che non supera l’A2, in netto peggioramento rispetto al 2014

(da 51,58 a 42,82 per un -16,98%). La ricerca dà inoltre origine a risultati controintuitivi che

mostrano come settori con una significativa esposizione internazionale come l’Aviazione e la

Logistica abbiano una competenza in inglese sorprendentemente bassa, rispettivamente di

50,34 (B1) e 40,87 (A2). Nello specifico, grazie ad un’analisi a livello intraziendale per

competenza linguistica nel settore dell’Aviazione, si riscontra come gli Assistenti di Volo siano la

categoria che ha la competenza d’inglese più bassa, al limite del livello B1 (49,06).

In aggiunta, un’approfondita analisi dei dati in termini di incremento percentuale tra il 2014 e il

2016 mostra che le Industry ad aver maggiormente investito in formazione linguistica sono state

Food&Beverage, da 46,84 a 57,19 (+22,1%), Contabilità, banche e finanza, da 51,32 a 57,18

(+11,42%), Salute e settore farmaceutico, da 51,11 a 55,31 (+8,22), Produzione, da 48,42 a

51,41 (+6,18) ed Automotive, da 49,21 a 52,03 (+5,73%). Peggiora anche il Settore Pubblico,

da 49,58 a 41,94 (-15,41%) e, in fondo alla classifica, troviamo la Logistica, che scivola

bruscamente da un 50,53 a un 40,87 (-19,12%).

LA CLASSIFICA PER PAESE: L’Europa corre veloce, dietro l’Italia solo la Francia.

L’Europa occupa i primi 5 posti del ranking mondiale, con i Paesi Bassi che guidano la classifica

con un punteggio di 73,83, a testimonianza di una competenza linguistica di livello upper

intermediate. Seguono a poca distanza i Paesi Scandinavi, nello specifico: Danimarca (72,04),

Svezia (71,71), Norvegia (71,27) e Finlandia (69,18). Filippine (67,38) ed Emirati Arabi Uniti

(66,10) sono i primi Paesi non europei che compaiono all’interno della classifica e ricoprono,

rispettivamente, il 6° e il 7° posto. Il nostro Paese si trova a metà della graduatoria, al 20° posto,

con un indice di conoscenza dell’inglese di livello intermedio grazie al punteggio di 58,61.

Chiudono la classifica, con una competenza linguistica molto bassa, Venezuela (45,33), Costa

Rica (43,96), Tailandia (39,62), Arabia Saudita (37,97) e, all’ultimo posto, Iraq (33,64). In tal

senso, è tracciabile un chiaro schema regionale, che vede 7 dei 10 Paesi più competenti in

Europa

(i primi 5 della classifica, il Portogallo e la Polonia, all’8° e 9° posto) e 6 di quelli meno

competenti

in America

Latina (Cile,

Perù, Brasile, Colombia, Venezuela e Costa

Rica).

STAFF E MIDDLE MANAGEMENT

SURCLASSANO I DIRIGENTI NELLE

COMPETENZE LINGUISTICHE

Occupano le poltrone al livello più alto della scala

gerarchica aziendale, ma la loro padronanza

dell’inglese è di gran lunga peggiore di quella dei

loro sottoposti: in 5 settori dei 16 inclusi nell’ultima

edizione dell’EF EPI-c, i Dirigenti hanno un livello di inglese così rudimentale da non poter

essere utile in alcun modo in ambito lavorativo. Anche negli altri 11 settori le competenze

1Paesi Bassi73,8321Corea del Sud57,57

2Danimarca72,5822Ungheria57,54

3Svezia71,7123Francia54,75

4Norvegia71,2724Taiwan54,09

5Finlandia69,1825Kazakistan53,90

6Filippine67,3826Cina53,07

7Emirati Arabi Uniti66,1027Ucraina52,90

8Portogallo65,3728Giappone52,76

9Polonia65,2629Turchia51,68

10Malesia64,4330Messico50,12

11Estonia64,2731Cile49,94

12Argentina63,1832Russia49,57

13Romania61,8033Perù49,32

14Slovacchia60,9934Brasile48,75

15Germania60,1635Colombia47,64

16Spagna59,9836Venezuela45,33

17Svizzera59,7337Costa Rica43,96

18Repubblica Ceca59,4038Tailandia39,62

19India58,8839Arabia Saudita37,97

20Italia58,6140Iraq33,64

Fig. 1 e 2: La classifica completa per Paesi

dell’EF EPI-c 2016

linguistiche medie della classe dirigenziale non sono assolutamente sufficienti per gestire un

team che parla inglese, quasi sempre meglio di loro. Unica eccezione rappresentata dal settore

della Difesa e della sicurezza, in cui la padronanza linguistica dei Dirigenti supera quella dei loro

subordinati.

Il middle management è il livello di inquadramento che ha le migliori competenze in inglese, a

testimonianza di un trend incoraggiante per il futuro, che vede la prossima generazione con una

conoscenza d’inglese in generale più elevata rispetto ai predecessori.

TRASPARENZA GOVERNATIVA COME ELEMENTO DI COMPETITIVITÀ: NORD EUROPA E

ITALIA A CONFRONTO

I risultati della ricerca mostrano

per la prima volta una

correlazione particolarmente

stretta tra i punteggi EF EPI-c e

la trasparenza percepita a livello governativo. Ad esempio, i Paesi Bassi, la Danimarca e la

Svezia, sono associati ad un basso livello di corruzione. Tale percezione implica importanti

conseguenze per imprenditori e governi, in quanto la trasparenza, abbinata ad un livello più

elevato di competenza linguistica, gioca un ruolo importante nella maggior parte delle

interazioni commerciali internazionali. Diversamente, in Italia, il basso livello di competenza

linguistica si riflette inevitabilmente anche sulla percezione delle imprese italiane all’estero: per

puntare all’internazionalità è infatti necessario investire prima nella formazione linguistica dei

lavoratori. In tal senso, l’English Margin Report di EF mostra come l’88% dei clienti sia disposto

a pagare un extra a quelle aziende con una padronanza dell’inglese migliore, mentre l’81%

prenderebbe in considerazione la possibilità di scartare partner con una scarsa padronanza

dell’inglese.

Cristina Sarnacchiaro, Country Manager Italy di EF Corporate Solutions, dichiara:

“Dall’ultimo EF EPI-c emerge il dato inatteso di come la forza lavoro di nessuno dei Paesi presi

in esame presenti una competenza avanzata di livello C1 o C2 secondo lo standard europeo.

Nonostante l’inglese sia universalmente conosciuto come la lingua internazionale degli affari,

infatti, persistono grandi divari in termini di competenza linguistica nei diversi Paesi. La media

del punteggio degli intervistati si attesta ad un livello intermedio di B1(52,56), il che denota una

forza lavoro in grado di sostenere conversazioni su argomenti familiari e attuali ma non di taglio

tecnico o dettagliato. Se si guarda ai dati in questo senso, appare evidente come lo scenario

lavorativo mondiale necessiti di un approccio alla formazione più diversificato e mirato ai singoli

settori.”

EF Corporate Solutions – www.ef-italia.it/corporate

EF Corporate Solutions è una realtà internazionale leader a livello mondiale nel settore della formazione linguistica

aziendale. Con oltre 2.500 Società Clienti tra Imprese ed Istituzioni Governative, 40.000 Dipendenti e sedi in 53

Paesi in tutto il mondo, una rete globale di scuole, centri linguistici ed istituti esclusivi destinati agli alti dirigenti di 52

Paesi, EF Corporate Solutions, dal 1971, diffonde la conoscenza e la cultura dell’inglese a più di 30 milioni di

professionisti in tutto il mondo, grazie ad un team selezionato e qualificato di esperti docenti e tutor, oltre al supporto

ed assistenza pronti a soddisfare qualsiasi esigenza e necessità degli studenti.

Per ulteriori informazioni:

Lbdi Communication

Giulia Guzzetti – email: gguzzetti@lbdi.it

Laura Luzi – email: lluzi@lbdi.it

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