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Campagna pubblicitaria Motta

motta-300x183Nello spot del panettone di quest’anno, Motta si vanta nell’elencare tutti gli ingredienti che non usa, eppure non menziona le origini di quelli che ancora utilizza – come le uova. Dal giorno in cui nascono, le galline ovaiole sono condannate ad una vita miserabile in gabbie minuscole e spesso sporche. Patiscono il doloroso taglio del becco, di sovente le loro ossa si rompono e soffrono di malattie come l’osteoporosi. Quando non sono più considerate utili, si trovano ad affrontare un viaggio infernale verso il macello, dove le loro gole saranno tagliate, a volte mentre sono ancora coscienti. A meno che non siano maschi, in questo caso sono considerati inutilizzabili dal settore delle uova, e uccisi poco dopo la nascita.

 

Contrariamente all’opinione diffusa, l’allevamento all’aperto non equivale a cruelty-free. Nella maggior parte degli allevamenti a terra migliaia di uccelli sono stipati insieme in capannoni, e il loro unico accesso al mondo esterno è attraverso piccole finestrelle – niente a che vedere con il loro habitat naturale.

 

Con la crescita costante del veganismo in Italia così come all’estero destinata a continuare, suggeriamo a Motta di modernizzare la ricetta del suo panettone e abbandonare gli ingredienti di origine animale – o di prepararsi a vedere i prodotti abbandonati sugli scaffali.

Sascha Camilli

PETA Foundation

8 All Saints Street, Society Building

London N1 9RL