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Lavori pubblici, un grande buco nero, asfalto!

OFENICK1Dopo anni di lavori mal fatti, rattoppi superficiali, ricopertura del manto stradale della durata di pochi mesi o anni, finalmente si acceso un faro sui lavori stradali, in particolare quelli della provincia di Fermo. Alcuni dati per capire la situazione sono essenziali. Le ditte esecutrici da anni sono sempre le stesse. I controlli sono puramente formali. Le somme impegnate per la riparazione delle strade assolutamente insufficiente. Noi non sappiamo esattamente quello che accade, quello che possiamo ipotizzare è molto semplice, non è facile capire se il materiale impiegato è corrispondente al capitolato di appalto, se tutte le componenti del materiale stesso sono state rispettate. I margini di manovra in caso di controlli blandi o inesistenti è molto ampio. Si può prevedere un massetto bituminoso di un certo spessore e in corso di esecuzione dell’opera ridurlo per aumentare i margini di guadagno o altro. Buona regola sarebbe quella di prevedere controlli esterni alle amministrazioni appaltanti con misurazioni in contraddittorio con i tecnici della provincia, ma questo non avviene mai e le strade sono nelle pessime condizioni che tutti possono constatare, con durata degli asfalti molto sotto la media. Sintomo evidente di materiali non rispondenti ai requisiti migliori d’impiego e tecniche di applicazione non correte. Mentre un lavoro ben fatto con adeguato sotto massetto, un adeguato imbrigliamento delle acque e una corretta stesura del manto bituminoso può durare decenni oggi l’esempio negativo più evidente è l’ultimo lavoro della provinciale Pompeiana, ma andando a ritroso si potrebbero verificare molti dei lavori eseguiti per conto della provincia, ma anche per molti comuni dell’interno.

Ares