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Città Metropolitane? Come far rivivere le provincie

cittàmetroL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE? BUFALA! NEL SILENZIO DEI MEDIA, LA CASTA SI STA AUTO-ELEGGENDO SCEGLIENDO I CONSIGLIERI, COME ACCADRA’ PER IL SENATO!

Nella Capitale, il cui consiglio è composto da 24 membri, sono in corsa 4 liste: Movimento 5 stelle, Le Città della Metropoli, Patto Civico Metropolitano e Territorio Protagonista. Gli elettori sono 1.647, ovvero i consiglieri e i sindaci eletti nei 121 comuni della provincia. La sindaca Raggi, la cui nomina è stata ufficializzata il 22 giugno, ha votato nel primo pomeriggio a Palazzo Valentini. Un appuntamento rispettato anche dal M5S, nonostante quest’ultimo abbia a lungo osteggiato la riforma.

Milano, dove sono chiamati al voto i rappresentanti dei 134 Comuni della Città metropolitana, la scelta è tra cinque liste: C+ Milano Metropolitana, Insieme per la Città metropolitana, Movimento Movimento5stelle.it, La Città dei Comuni Lista civica, Lega Nord Lega Lombarda Salvini. A Napoli le liste sono 6: Napoli Popolare, Forza Italia, Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Noi Sud, Con de Magistris. Tre quelle in gara corsa  a Torino: Città di città, Lista civica per il territorio, Movimento 5 stelle.

Per quale motivo si è votato?
Per legge, sono state abolite tutte le amministrazioni delle province, per cui non avrebbero dovuto essere rinnovate
Siamo stati informati di quanto è avvenuto oggi, unicamente a votazioni avvenute!! COME MAI? STIAMO VIVENDO NELL’UNIONE SOVIETICA?
IL POPOLO ITALIANO aveva votato per l’abolizione delle province!!
A cosa serve il parere del POPOLO ITALIANO? 
Solo per dire “SIGNORSI’ ed acconsentire all’operato dei nostri amministratori o (se non erro) ha anche la sovranità derivante dalla COSTITUZIONE ITALIANA?
IL POPOLO ITALIANO acquisisce valore solo in prossimità delle varie elezioni (amministrative o politiche)!
GLI ITALIANI sono stati (mal)trattati allo stesso modo di come ci si comporta con una ramazza che è arrivata alla fine della propria vita: la si butta!!
Esorto le persone benpensanti e di buona memoria, a tenere presente tutto quanto sta accadendo in questi mesi ed agire di conseguenza.
Dimostriamo di non essere simili ad un gregge di pecoroni!!!

A Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino si rinnovano i consigli delle ex province abolite. Ma non saranno i cittadini a scegliere i loro rappresentanti: si tratta di un’elezione di secondo grado, nella quale a votare saranno i sindaci e i consiglieri comunali. Un antipasto di ciò che potrebbe accadere a palazzo Madama se il referendum costituzionale vincesse il Sì

In base alla riforma Delrio (Legge n.56 del 7 aprile 2014, Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), il Consiglio metropolitano dura 5 anni. Possono correre per la carica di consigliere metropolitano i sindaci dei comuni della Città Metropolitana e i consiglieri comunali. La carica di sindaco spetta invece automaticamente al primo cittadino del capoluogo: a Roma, ad esempio, il capo dell’amministrazione capitolina Virginia Raggi è di diritto anche sindaco della città metropolitana. La norma prevede che il voto dei sindaci e consiglieri venga ponderato in base alla popolazione: il voto di sindaci e consiglieri, quindi, pesa di più o di meno a seconda della fascia demografica in cui è inserito il loro Comune.

Sono chiamati alle urne anche a Bologna i sindaci e consiglieri comunali dei 55 Comuni del bolognese. Visto che la stragrande maggioranza di questi ultimi sono amministrati dal centrosinistra, il Pd dovrebbe raccogliere una larghissima fetta dei voti e, di conseguenza, avere la maggioranza nel consiglio metropolitano. Gli elettori sono 832 e votano per i candidati di quattro liste: Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Uniti per l’alternativa (centrodestra) eRete civica. I prossimi appuntamenti: a Cagliari si vota il 23 ottobre mentre per Catania, Palermo e Messina la data scelta è quella del 20 novembre.

 

Sono vive e vegete, nonostante la riforma che nei proclami dei suoi artefici avrebbe dovuto cancellarle dalla mappa politica italiana. Oggi ciò che rimane delle province abolite vanno al voto: a Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino si eleggono i consigli delle Città Metropolitane. Ma non saranno i cittadini a scegliere i loro rappresentanti: si tratta di un’elezione di secondo grado, nella quale saranno i sindaci e i consiglieri comunali a votare per i membri dei consigli metropolitani. Un meccanismo molto simile a quello con il quale, in base alla riforma costituzionale messa a punto dal governo Renzi, verranno eletti i membri del nuovo Senato. In pratica una serie di piccole oligarchie locali, di dimensioni ridotte ma speculari a quella di dimensioni nazionali selezionata tra sindaci e consiglieri regionali che grazie alle riforme del ministro Maria Elena Boschi andrà ad occupare Palazzo Madama.