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Verde mare tra esigenze di business e rispetto della legalità

verde-mare-dall-altoOramai da qualche mese tra sequestri e dissequestri si trascina la vicenda del Camping Verde mare, dove lo stazionamento permanente di alcune centinaia di roulotte su una piattaforma di cemento, con allacci ai servizi igienici, luce, acqua, prive degli accessori utili al rimorchio e per la maggior parte privi di targhe, costituirebbero secondo la procura la fattispecie di lottizzazione abusiva. In quanto tale il Gruppo Aeronavale della Guardi di Finanza dopo il blitz prima della stagione balneare ha posto nei giorni scorsi sotto sequestro la struttura denominata Verde mare, suscitando la reazione decisa dei dipendenti. Ora, se da un lato è comprensibile lo stato di preoccupazione ed ansia generato dal provvedimento in quanti dal lavoro stagionale presso il Verde Mare trae la propria ragione di sostentamento, peraltro in un momento assai delicato e congiunturale, nel quale trovare lavoro e a dir poco impossibile, appare anche necessario stabilire con chiarezza cosa è accaduto all’interno della struttura turistico-ricettiva e capire se le ragioni della Procura sono fondate e quindi si è andati oltre il “parcamento” temporaneo, stagionale di roulotte per arrivare all’eventuale compimento di un abuso edilizio. Un dato è certo. In diverse occasioni le strutture turistiche, nate originariamente come campeggi hanno subito trasformazioni sensibili, guidate dalla necessità di rendere più confortevole e meno precario l’alloggio nei periodi estivi. Con l’andar del tempo molte roulotte sono rimaste all’interno dei campeggi trasformatisi in piazzole di parcheggio, da una stagione all’altra, non sappiamo se za livello gratuito o oneroso. Appare evidente la necessità di salvaguardare i posti di lavoro, ma occorre anche un rigoroso rispetto delle norme, perché in nome dello sviluppo turistico non è consentito evidentemente agire in difformità alle leggi e ai regolamenti, vieppiù quando si è ad un certo livello nell’offerta ricettiva. Interpretare a proprio favore le norme o piegarne una parte di esse al proprio beneficio non corrisponde ad un indirizzo etico e se la Procura ha attivato il decreto di sequestro del Verde mare evidentemente tutto in regole forse non c’è, Ribadiamo con forza la necessaria salvaguardia del lavoro, quel poco che c’è, ma gli organi inquirenti facciano chiarezza sul comportamento di tutte le strutture turistico ricettive, il rispetto delle norme, dei regolamenti, gli eventuali abusi in ordine all’occupazione di aree demaniali, le eventuali soppressioni delle servitù, l’utilizzo senza concessione di aree demaniali ad uso dei propri ospiti. Sappiamo quanto siano attenti gli uomini della G.F. e della Capitaneria, ma un controllo metterebbe tutti nelle stesse condizioni ed eviterebbe speculazioni e strumentalizzazioni sempre in agguato.

r.an.