Micam, Silenzi: “Un’edizione che suona la sveglia a chi ancora non ha cambiato marcia”
Mai come quest’anno l’edizione di settembre del Micam di Milano rappresenta la cartina di tornasole
per il distretto calzaturiero. La spaccatura è netta: da un lato, le aziende che hanno investito su
ricerca, modelleria, adeguata presenza sul web e utilizzo delle piattaforme on line; dall’altro, quelle
che hanno scelto la strada più consueta, legata a logiche tradizionali, con la fiera vissuta senza
aspettative troppo alte.
Se è vero che nell’affrontare l’appuntamento di Rho la parola d’ordine, già da qualche anno, è
cautela, è altrettanto vero che il cambio di marcia chiamato in causa per la sopravvivenza delle
aziende del calzaturiero, stavolta, ha determinato l’esito della fiera.
“TheMicam è stata e resta la vetrina più importante al mondo per la calzatura – sostiene il
Presidente Provinciale CNA Paolo Silenzi – è naturale per l’artigiano che si impegna e investe
risorse durante l’anno partecipare con aspettative molto alte. La cautela deriva dalla consapevolezza
che il panorama è cambiato sotto tutti i punti di vista. Sia chiaro che il prodotto, di qualità, esclusivo,
made in Italy, oggi non basta più.
La fiera è ancora il luogo delle opportunità, solo se si arriva preparati. Come CNA ci impegniamo
costantemente per indicare agli artigiani il percorso giusto, veicolare informazioni e bandi
importanti, agevolare il cambio di marcia che fa la differenza. Gli strumenti ci sono, arrivano dalla
sinergia tra istituzioni e associazioni di categoria: l’artigiano che non si arrende, sa che ne deve
approfittare”.
Riguardo il posticipo dell’edizione di settembre 2017, il Presidente Provinciale CNA Federmoda
Gianluca Mecozzi si dice favorevole e aggiunge: “Tutto può contribuire a creare condizioni
favorevoli per una fiera migliore, sia per le aziende che per i compratori, sapendo che lo scenario in
cui ci muoviamo è cambiato. Il buyer cerca ordini veloci, merce pronta e dobbiamo avere l’elasticità
necessaria per restare a galla. Al Micam si va convinti del proprio prodotto, consapevoli che se il
passaggio generazionale c’è stato, è avvenuto anche per i compratori, giovani e abituati a lavorare
on line, secondo logiche più moderne e immediate”.
Mecozzi parla di presenze “forse in calo, ma si tratta di un dato sempre piuttosto dinamico”,
probabilmente in linea con la tendenza degli ultimi anni. Infine, per quanto riguarda le provenienze
dei visitatori: “La Russia ormai si è appiattita su numeri di certo inferiori rispetto a 5 anni fa,
situazione di stallo determinata anche dall’azione delle aziende turche, con le quali è difficile
competere visto che non giocano con le nostre stesse regole. Senza dubbio sono mancati gli africani,
presenza, a cui eravamo ormai da qualche tempo abituati”.
Fermo, 06 settembre 2016 L’Ufficio Stampa