Cavalcata dell’Assunta: ieri sera proiezione del video documentario e spettacolo degli sbandieratori e tamburini
“Il 1982 era il mio primo anno da sindaco, lo stesso in cui iniziarono le pratiche per la Provincia.
In effetti, devo dire, l’idea di recuperare la tradizione del Palio dell’Assunta fu proprio di Abramo
Mori. Eravamo attivi, vivaci, propositivi e ad aprile iniziammo a lavorare sulla manifestazione.
Risvegliare e riunificare la città ne sono stati lo scopo vero e la motivazione profonda. Sono stato
colui che ha acceso il primo fiammifero, questo sì, ma di certo non il padre della Cavalcata
dell’Assunta che, grazie alle idee, ai contributi e alla presenza di tantissimi è diventata un
organismo enorme, più grande di tutti noi”.
La voce e il volto sono quelli dell’avvocato Fabrizio Emiliani, allora sindaco di Fermo, che
insieme a Carlo Mancinelli, Carlo Ferrari, Carlo Concetti e Mauro Nucci diede il via alla
Cavalcata, anzi, come si chiamava allora, al Palio dell’Assunta. Il racconto di Emiliani è stato il
filo conduttore delle interviste realizzate da Mery Pieragostini (responsabile del gruppo
comunicazione) e raccolte nel video documentario “Cavalcata, io c’ero”, girato e montato
dall’agenzia Empatia, proiettato ieri sera, in piazza del Popolo, in apertura dell’evento
inaugurale dell’edizione 2016, prima del grandioso spettacolo di alfieri e musici “Il Viaggio”.
Scritto e narrato da Sonia Trocchianesi, ha incantato il numeroso pubblico stipato anche sulla
scalinata del Palazzo dei Priori e ha visto protagonisti gli oltre 50 componenti del gruppo
alfieri e musici, oltre agli allievi tamburini e della scuola di bandiera.
“Cavalcata, io c’ero”: una testimonianza necessaria per segnare il traguardo dei 35 anni della
rievocazione nella sua veste moderna. Come è cambiata la Cavalcata e quale il suo futuro lo
spiega, proprio nel documentario, il sindaco Paolo Calcinaro, chiamato nel 2000 da Ettore
Fedeli a fare il cronista della corsa, che allora si raccontava ricevendo le informazioni tramite
radio dalle staffette in moto: “Ha avuto il merito di riuscire a coinvolgere sempre di più i giovani
dei quartieri, animandoli 365 giorni all’anno. Oggi deve crescere, sia in visibilità che sotto
l’aspetto turistico”.
La corsa dei cavalli dal 1982 al 1986 su viale Trento (dove ogni contrada aveva il compito di
addobbare un palazzo con i propri colori), il corteo storico (“Una fatica enorme!” racconta
divertito Emiliani) la mattina del 15 agosto alle 9 da Santa Lucia fino in Duomo e alle 15 da
piazza del Popolo giù fino al tracciato della corsa; e ancora la nascita delle contrade, degli
stemmi e dei colori; la ricerca dei capi contrada, che potessero invogliare i cittadini a
partecipare; il primo gruppo di tamburini e sbandieratori; i costumi, presi in prestito dalle
altre rievocazioni del territorio che nei primi anni sfilavano anche loro a Fermo. “La mia prima
collaborazione con la Cavalcata fu nel 1995 – racconta il regista Oberdan Cesanelli – ricordo
un’organizzazione artigianale, in cui il regista si occupava di tantissimi aspetti”. E poi l’inizio
delle grandi rivalità tra contrade (la più accesa quella tra Campolege e Castello), l’idea della
barca “Vincenzina” di Torre di Palme, e tantissimi altri aneddoti.
Nei ricordi degli attuali vice presidenti Leonello Alessandrini e Remo Giacobbi c’è tanto
affetto per una rievocazione vissuta fin dall’inizio, riconoscenti oggi nei confronti di chi alla
Cavalcata dell’Assunta ha dato molto: “Senza Silvio tutto questo non sarebbe stato possibile, è
riuscito a tenere in piedi tutto con pochissimo”, dice nel video Alessandrini. Silvio Dionea, oggi
vice presidente onorario, era in piazza ieri sera. Il suo “Et Palio sia!” a chiudere il
documentario ha strappato l’applauso più grande alla piazza di Fermo.
Fermo, lì 26 luglio 2016 L’Ufficio Stampa