Sindacati su questioni aperte a Torrette
Le Scriventi Organizzazioni Sindacali rilevano che, a circa 6 mesi dall’insediamento
della Nuova Direzione dell’A.O.U., nulla è cambiato all’interno dell’Azienda e i
problemi sono rimasti irrisolti
Nonostante le richieste e la disponibilità ad un confronto per modificare l’organizzazione del
lavoro, dobbiamo rilevare che per l’anno 2016 nulla è cambiato, e si prospetta un tendenziale
splafonamento del fondo del disagio che, nel triennio 2013-2015, ha raggiunto un disavanzo di
2.000.000 di euro.
La situazione sta diventando insostenibile.
L’utilizzo dello straordinario e dell’istituto della reperibilità è difforme dal dettato contrattuale e
l’assenza del personale a qualunque titolo, in molti casi, è sostituita con salti di riposi o
prolungamento di orario.
Il personale non riesce a recuperare l’eccedenza oraria maturata fin dal 2014, che non è possibile
recuperare o porre in pagamento.
Siamo inoltre in presenza di reperibilità che dovrebbero garantire le urgenze/emergenze che invece
assumono le caratteristiche del turno e vengono svolte nel pomeriggio e di sabato in maniera
difforme dal contratto; di fatto sopperiscono alla carenza di personale.
Siamo in presenza di situazioni in cui il personale, in maniera sistematica, fa 10/12 reperibilità
mensili, superando il limite contrattuale che ne prevede al massimo sei.
Questo personale lavora in molti casi nei blocchi operatori .
In alcuni casi nel 2015 il personale ha superato le 250 ore di straordinario annuali.
Nei fatti non sono sostituite le gravidanze e le lunghe malattie.
Con queste condizioni si rende necessario un confronto sul piano occupazionale e sui numeri che si
leggono sulla stampa.
Dobbiamo evidenziare inoltre che nessun incontro è stato svolto sul piano ferie e in molti casi si è
in presenza di personale che deve terminare le ferie riferite all’anno 2015 con possibili ed eventuali
ripercussioni sull’assistenza erogata.
L’attuale politica Regionale che, da una parte taglia servizi, come ad esempio il punto di Primo
intervento di Chiaravalle e il punto nascita dell’Ospedale di Osimo senza l’apertura delle case della
Salute, ha come ricaduta un implementazione di attività per il personale dell’Azienda Regionale,
con il risultato di venir meno l’attività di eccellenza ed aumentare la mobilità passiva di
Marchigiani che si curano fuori Regione.
Con l’avvento dell’estate, siamo di nuovo in presenza dell’appoggio di malati in blocco operatorio
che dovrebbero stare nelle rianimazione.
Solo grazie al contributo del personale che lavora in molti casi sopra le forze, si riesce a garantire
un assistenza adeguata.
In assenza di risposte adeguate, ci vedremo costretti, nostro malgrado, ad utilizzare forme di
protesta che riterremo più opportune.
Cgil Fp Ancona
Cis Fp Marche-Struttura di Ancona
Uil Fpl Ancona
Fsi Confintesa
Fials Marche