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Elaborato un algoritmo in grado di individuare le bugie nelle e-mail

algoritmo-anti-bugieIl  software sviluppato dai ricercatori della Cass Business School può aiutare le organizzazioni nelle loro indagini sulle comunicazioni fraudolente e a modificare i loro processi di auditing

Londra, Luglio 2016 – Un team di ricercatori della Cass Business School ha appena completato lo studio “Untangling a Web of Lies: Exploring Automated Detection of Deception in Computer-Mediated Communication” che sarà a breve pubblicato nel Journal of Management Information Systems, in seguito alla concezione e allo sviluppo di un algoritmo in grado di individuare l’inganno all’interno dei testi digitali. Il software potrà aiutare le organizzazioni a rendere più efficienti le loro indagini all’interno delle comunicazioni fraudolente e a modificare i loro processi di auditing per i messaggi che sono stati automaticamente preclassificati come potenzialmente seriamente ingannevoli.

L’algoritmo messo a punto dai ricercatori opera identificando i segnali linguistici dell’inganno trovati all’interno di un sistema di comunicazione mediata da computer (CMC) come le e-mail.

I ricercatori hanno applicato l’analisi del testo automatica a un archivio di e-mail per valutare la capacità d’uso della parola (micro-livello), lo sviluppo del messaggio (macro-livello) e i segnali di scambio intertestuale (meta-livello) al fine di individuare la gravità dell’inganno che viene perpetrato all’interno di un contesto aziendale.

Il dottor Tom van Laer, assistente associato in Marketing presso la Cass Business School, afferma: “Questa ricerca apre la strada alla possibilità di prevenire le frodi e alla tecnologia di individuazione dell’inganno attraverso lotti di domini personali, non solamente e-mail. Il nostro approccio proviene dai big data, combinando statistiche con modelli di elaborazione del linguaggio naturale che ci consentono di individuare l’inganno. Le autorità e le aziende saranno così in grado di rappresentare la plausibilità di una frode e individuare chi mente.”

I risultati dello studio indicano che:

  • Gli e-mailer disonesti evitano l’uso di pronomi personali e descrizioni superflue come aggettivi inutili.
  • Gli e-mailer disonesti sovrastrutturano i propri argomenti.
  • Gli e-mailer disonesti minimizzano l’autodenigrazione ma includono più lusinghe e modellano lo stile linguistico del destinatario attraverso gli scambi di e-mail, in quanto desiderano apparire più accomodanti e simpatici.

Le implicazioni pratiche per le aziende coprono un vasto raggio. Le organizzazioni che si basano sulla comunicazione e lo scambio di informazioni e richieste attraverso sistemi CMC come l’e-mail possono usare i segnali linguistici identificati per l’inganno e addestrare i manager affinché migliorino le loro abilità intuitive per giudicare le e-mail in arrivo.

Ko de Ruyter, Professore di Marketing alla Cass Business School, aggiunge: “Tutti mentono e la maggior parte delle aziende si rende conto che il cliente non ha sempre ragione. Infatti, spesso i clienti possono essere disonesti e questo può risultare molto costoso per le aziende. Il nostro software di identificazione delle bugie aiuta le aziende a valutare se i clienti meritano la loro fiducia e se desiderano continuare a fare affari con loro.”

 

Contatto Stampa:

 

Ilary Bottini, Agenzia Noir sur Blanc

Tel. +33 1 41 43 73 22/ E-mail: ibottini@noirsurblanc.com