News ItaliaUltimissime Notizie

Da Infolampo: La produttività? Cresce solo con la qualità – Parigi brucia

produttivitàqualitàLa produttività? Cresce solo se si punta sulla qualità

Il neopresidente di Confindustria Vincenzo Boccia dovrebbe sapere che la crescita quantitativa non può

procedere all’infinito, in specie nei Paesi avanzati. Di qui la necessità di investimenti, pubblici e privati,

in ricerca, formazione e innovazione

di Stefano Sylos Labini

Nei suoi primi discorsi ufficiali il nuovo presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha affermato:

“Non vogliamo giocare al ribasso: vogliamo una più alta produttività per pagare più alti salari”. E più

avanti: è proprio “l’andamento della produttività la causa della

lenta crescita italiana. È una variabile decisiva”. Gli aumenti

retributivi, ha spiegato, “devono corrispondere ad aumenti di

produttività”. Un’impostazione sostanzialmente corretta: Boccia

dovrebbe tuttavia sapere che la produttività del lavoro dipende

dalla qualità del prodotto. Prodotti di migliore qualità possono

permettere di aumentare le vendite e, quindi, possono far

espandere la produzione.

Solo così si mettono in moto le economie di scala che

determinano la riduzione dei costi fissi per unità di prodotto e si

aumenta la produzione per addetto, cioè la produttività del

lavoro, che fa diminuire il costo del lavoro per unità di prodotto.

In questo quadro, la maggiore flessibilità del lavoro rappresenta

un vano tentativo di comprimere il costo del lavoro, evitando di

fare investimenti sulla professionalità dei lavoratori e

sull’innovazione tecnologica, passo fondamentale per realizzare

prodotti di migliore qualità. Non è un caso che negli ultimi quindici anni la maggiore flessibilità del

lavoro si è associata a una produttività del lavoro stagnante.

Dunque, la qualificazione dei lavoratori e gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione sono essenziali

per procedere verso un modello di sviluppo orientato alla qualità dei prodotti e dei servizi, condizione

fondamentale per trainare l’espansione delle vendite e della produzione e quindi la crescita della

produttività del lavoro. Per questo è molto importante promuovere la crescita dimensionale delle imprese:

aziende più grandi e strutturate sono dotate di personale in grado di svolgere le varie funzioni con una

professionalità più elevata, hanno un maggiore potere contrattuale nei confronti del sistema bancario e

possono agire in modo più attivo sul mercato. È ben noto infatti che la produttività del lavoro è più alta

nelle imprese di maggiori dimensioni.

Più in generale, oggi vi è la consapevolezza che la crescita quantitativa non può procedere all’infinito,

specialmente nei Paesi avanzati, dove molti mercati sono saturi e gli spazi sono sempre più congestionati.

Senza contare che l’esaurimento dell’energia fossile e l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo non

consentono più di rinviare il processo di riconversione ecologica dell’economia verso un modello fondato

Leggi tutto: http://www.rassegna.it/articoli/la-produttivita-cresce-solo-se-si-punta-sulla-qualita

www.sbilanciamoci.it

Parigi brucia

Sulla legge di riforma del lavoro la conflittualità in Francia è giunta al massimo e comporta, oltre allo

scontro sociale, un acuto scontro politico fra governo e opposizione, che intende far pagare tutti i costi

politici e amministrativi alla CGT. Ma la forza politica che più ne sta traendo vantaggio è il Fronte

Nazionale di Marine Le Pen

di Rossana Rossanda

Alta tensione a Parigi. Moltissimi scioperi sono in corso da diversi giorni in tutto il paese, comprese le

centrali nucleari. La CGT ha convocato una giornata nazionale di protesta a Parigi e ha avuto uno

straordinario successo; la stampa non dà notizie precise ma si è parlato di diverse centinaia di migliaia,

manifestanti raccolti fra l’una del pomeriggio e le sette di sera in un lunghissimo e fitto corteo.

L’atmosfera era aggravata dall’uccisione da parte di un adepto dello stato islamico alla periferia di Parigi:

Larossi Abdala era noto alla polizia come referente musulmano per le prigioni; di buon’ora alla mattina,

aveva ucciso un poliziotto e poco dopo ne aveva raggiunto l’abitazione per sgozzare la moglie,

funzionaria di polizia anch’essa. È stato risparmiato solo il bambino di 3 anni, del quale si occupano i

parenti. La destra ha attaccato il governo perché aveva lasciato libero questo Abdala, il quale però aveva

scrupolosamente rispettato le misure che il giudice gli aveva imposto, per cui non c’era un elemento che

si potesse usare contro di lui. La manifestazione si è dunque svolta, con la partecipazione di fatto di tutti i

sindacati e associazioni per il lavoro, sotto tensione.

Allo stato di emergenza dichiarato dal governo da tempo, si è aggiunta la mobilitazione per la sicurezza

agli Europei, sfida di calcio che prevede tre manifestazioni al giorno. I tifosi, specie se inglesi o russi, si

lasciano facilmente andare ad atti di violenza e fra di essi si insinuano i “casseurs”, i quali, ieri, se la sono

presa in particolare con un obiettivo finora mai aggredito, cioè l’ospedale per i bambini Necker; hanno

sfondato le vetrate al pianterreno, terrorizzando i bambini ammalati e il personale. Sarkozy ne ha

approfittato per chiamare in causa la responsabilità penale e finanziaria della CGT. Poco dopo nella stessa

giornata, un ragazzino di undici anni colpiva con una pugnalata al cuore un compagno di scuola a

Vénissieux, nella regione del Rodano. Sono stati arrestati una quarantina di supporter russi,

provvedimento che ha provocato energiche proteste del ministro Lavrov. Il governo ha minacciato di

vietare tutte le manifestazioni che possano recare danno a persone o a proprietà; il comunicato ha

prodotto una protesta molto forte da parte della CGT: “Vuol dire che il governo è allo stremo”.

C’era anche la giornata di prova generale del Bac (il nostro esame di maturità) che comincia con le prove

scritte di filosofia. Insomma, si tratta di un periodo estremamente teso. I manifestanti mantengono la

richiesta di ritirare la legge El-Komri, più o meno simile al nostro Jobs Act, ma il governo rifiuta di

portarvi il minimo cambiamento e di riaprire la discussione, già terminata in sede parlamentare. Venerdì

prossimo dovrebbe esserci un incontro tra le parti, ma se si mantengono le posizioni odierne non avrà

alcun esito, esacerbando il conflitto. Gli obiettivi più discussi dalla manifestazione sono la ministra del

lavoro El-Komri e il primo ministro Manuel Valls che si dichiarano indisponibili, come il presidente

Hollande, a qualsiasi ritocco della legge.

Può darsi che la rigidità del governo derivi da una direttiva europea; certo, la conflittualità sembra giunta

al massimo. E comporta, oltre allo scontro sociale, un acuto scontro politico fra governo e opposizione,

che intende far pagare tutti i costi politici e amministrativi alla CGT, ritenuta la maggior responsabile

dell’attuale tensione. Considerando che fra un anno avranno luogo le elezioni politiche del nuovo

presidente del consiglio, non si capisce bene quale sia la strategia del governo Hollande; né esso né la

CGT sembrano disposti a venirsi incontro e, per ora, la forza politica più avvantaggiata dalla situazione è

il Fronte Nazionale di Marine Le Pen.

Leggi tutto: http://sbilanciamoci.info/parigi-brucia/