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La misura è colma!

1814467_chalet28Non sono più solo segnali preoccupanti o casi isolati di criminalità riconducibile a qualche forma malata di concorrenza commerciale. Siamo nel pieno di una stagione culminata nelle ultime ore, giorni, con il tentativo di affondare una barca per la pesca dei mitili e l’incendio di sicura origine dolosa dello chalet Moyto. Prima ancora c’erano stati altrettanti segnali di altissimo allarme sociale, altro chalet andato a fuoco a porto San Giorgio, senza contare le centinaia e centinaia, spesso neppure più denunciati furti nelle abitazioni e nelle aziende con sottrazione di mezzi e attrezzature. Ogni vola siamo stati rassicurati sull’attenzione prestata dalle forze dell’ordine e dalla Prefettura, che tra l’altro negli ultimi anni ha cambiato spesso gestione, ma la qualità degli interventi è rimasta assai poco quantificabile. Inoltre anche tra le forze dell’ordine non passa tempo che vengono lanciati appelli per una maggiore attenzione al territorio con un presidio rafforzato da uomini e mezzi. Non è mistero, lo ha detto il Procuratore Generale di Ancona recentemente le Marche, non solo il fermano è a forte rischio di penetrazione criminale ed i segnali sono oramai sotto gli occhi di tutti. Addirittura noi crediamo sia anche troppo tardi per correre ai ripari. Si sono sottovalutati tutta una serie di segnali e si è preferito far convergere lo sforzo investigativo, sempre encomiabile su lacune fattispecie di reati, venendo meno alla necessità di mettere in campo una task force investigativa interforze e sapientemente coordinata per affrontare con puntualità un fenomeno non solo preoccupante sotto il profilo sociale, ma in grado di procurare irrimediabili conseguenze al nostro tessuto economico e produttivo. Tocca innanzitutto alla procura, per esperienza, capacità e conoscenza del fenomeno avviare una indagine approfondita, chiedere al CSM i necessari rinforzi a tutela di un territorio preda di bande organizzate e di un altissimo profilo criminale.

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