La maleducazione
“Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro e te ne faranno una colpa”
– “Se” di Rudyard Kipling –
In passato ho definito il XXI secolo come “Il secolo della noia”, ma sicuramente potremmo aggiungere il
sottotitolo “Il secolo della maleducazione”. L’affermazione dei social con il variegato svolgersi di verità
diventate tali in quanto ossessivamente ripetute ha portato alla creazione di cerchi di persone, così ben
definite da Zygmunt Bauman, convinte ed inamovibili. Ci si circonda solo di persone che la pensano alla
stesa maniera, uccidendo la critica e l’oggettività e corazzandosi dietro la propria soggettività permeata
dalla solidarietà del proprio branco.
A chi non è capitato di presentare dati e fatti inoppugnabili e certificati da terzi e sentirsi attaccare con
violenza venendo accusati di ignoranza o peggio, e quando esterrefatti gli mostrate i documenti e gli chiedi
su che cosa si basi la loro teoria, la loro risposta, immancabile, è “lo dicono tutti!!”; “Tutti?” ribatti, “ma
tutti chi?”; “Basta che guardi su Facebook o cerchi su Google!!”. La nuova scienza è questa, e non avendo
nessun dato con cui controbattere resta la maleducazione, insulti ed offese si sprecano, l’arroganza violenta
dell’ignoranza tracima da ogni poro.
Come essere assertivi, ovvero autorevoli, senza dover ricorrere a metodi e parole che siano sintomo di
maleducazione? Abbiate autostima, convinzione nei propri mezzi senza che questa sia presunzione o possa
essere scambiata per tale. Comunicate efficacemente, questa è una scienza, va studiata e coltivata, parlate
con calma, dimostrate sempre controllo della situazione e proprietà di linguaggio. Se vi fanno critiche
accettatele e valutatele, se poi queste vengono da una persona terza possono essere ancora più fondate,
un comportamento che ritenete giusto potrebbe invece essere sbagliato agli occhi degli altri. Riconoscete i
meriti altrui, se vorrete avere successo dovrete creare e fare squadra, nessuno riesce a fare grandi imprese
da solo. Su questo si innesta la gestione dei conflitti, la maggior parte degli individui reagisce con passività
od aggressività all’estremo opposto, nervi d’acciaio e controllo della situazione sono fondamentali per
gestire i conflitti.
La maleducazione è sintomo di ignoranza, figlia dell’arroganza, madre della stupidità, non siatene affini,
meglio la solitudine dei numeri primi che il branco degli ultimi.
MAURIZIO DONINI