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LIRICA: Sabato 21 maggio ore 21,15 al Teatro di Osimo “Suor Angelica” di Puccini

suorangelicaTorna l’opera al Teatro La Nuova Fenice di Osimo, sabato 21 maggio, alle ore 21.15, con Suor Angelica, il capolavoro di Giacomo Puccini, nato sul palcoscenico della Metropolitan Opera di New York nel 1918.

E’ l’occasione per ascoltare i solisti dell’Accademia d’Arte Lirica, sotto la guida di Alessandro Benigni, direttore musicale al pianoforte, nella messa in scena di Matteo Mazzoni, che ricostruirà il clima claustrale in cui si muove la storia narrata dal librettista Gioacchino Forzano. L’opera, quasi totalmente al femminile, rivelerà le preziose vocalità delle giovani artiste dell’Accademia, che daranno vita ai personaggi della commovente vicenda: la storia di una giovane aristocratica richiusa forzatamente in un monastero per scontare un peccato d’amore. Dopo sette anni trascorsi nel convento, dove la vita scorre lenta senza sussulti, Suor Angelica riceve la visita della zia Principessa. Nel colloquio si scopre che la giovane monaca ha dovuto staccarsi forzatamente dal suo bambino, frutto della relazione proibita. All’ansiosa richiesta di notizie da parte della religiosa, l’anziana zia, con assoluto distacco, annuncia la morte del piccolo, avvenuta da quasi due anni a causa di una malattia. Suor Angelica, nella più completa disperazione, decide di porre fine alla sua vita, bevendo un infuso mortale preparato con le erbe, nell’illusione di potersi congiungere con la sua creatura. Rendendosi conto di aver compiuto col suicidio un peccato mortale, Suor Angelica chiede alla Vergine un segno di grazia. E avviene il miracolo: la Madonna appare e, con gesto materno, sospinge il bambino fra le braccia protese della morente. Nel travolgente finale canterà il coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo “C. G. Cesare”, diretto da Rosa Sorice.

L’opera pucciniana manca da Osimo dal 1988, quando fu allestita sul sagrato del Duomo.

Spiega Matteo Mazzoni, regista dell’opera, nelle sue note di regia: “Suor Angelica fa parte del Trittico di Giacomo Puccini (che comprende anche Il Tabarro e Gianni Schicchi) e si dice fosse una delle opere preferite dall’autore stesso. Nonostante l’ambientazione claustrale, in cui sono presenti solo figure femminili, quest’opera non è solo la descrizione di un mondo appartato. Puccini in realtà scava nei meandri dell’animo umano, contrapponendo il mondo delle emozioni più profonde e personali al muro dei doveri sociali: ogni scelta personale si scontra con il suo dover essere, con ciò che deve fare, con il proprio inevitabile destino. Il nostro allestimento di Suor Angelica, in una scatola teatrale semivuota e totalmente nera, porta in scena proprio questi due elementi contrapposti: da una parte l’immobilità e la ripetitività della vita del convento, sfondo dell’intrecciarsi di molteplici e complicate dinamiche umane – in cui persino la dimensione temporale viene quasi completamente annullata – e dall’altra la vivacità e la forza delle emozioni, soffocate all’interno della vita monastica, ma con le quali non si può scendere a compromessi perché fanno parte dell’ essere interiore di ognuno di noi, ancora oggi nel 2016″.

Per Vincenzo De Vivo, Direttore Artistico dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, “fare teatro è un’esperienza importante per i giovani artisti dell’Accademia: è vivere un momento di crescita individuale che non può avvenire se non in un lavoro collettivo Quel grande laboratorio che chiamiamo opera include il direttore, il regista, i cantanti e il coro, lo spazio del palcoscenico e sul palcoscenico, i costumi, il ritmo delle prove, la tensione dell’attesa, l’adrenalina della rappresentazione. Suor Angelica è un’opera al femminile, dove la voce maschile appare soltanto nel finale, nel coro dell’apoteosi, accanto a quella dei bambini cantori. E’ un’opera di ritratti: a tutto tondo Angelica e la sua implacabile zia Principessa, più sbozzati quello nobile della Badessa e quello severo della maestra delle novizie, ma anche quello affettuoso di suor Genovieffa, una pastorella diventata monaca che ha nostalgia degli agnellini. Quasi a punta di penna sono delineati i profili della suora infermiera e di suor Dolcina, canzonata dalle altre perché golosa. E ogni altra monaca, conversa o novizia ha in dono da Forzano librettista e Puccini compositore una sfumatura che, nell’uniformità dell’abito religioso, restituisce a ciascuna la propria identità. Per questa ragione il capolavoro pucciniano è un’opera ideale per un gioco di squadra, che consente a giovani artisti di misurarsi col grande repertorio. La presenza dei ragazzi dell’Istituto comprensivo “Caio Giulio Cesare” è una nuova occasione di far musica e teatro con le ultime generazioni, a cui sono dedicati in modo speciale i nostri sforzi per promuovere, preservare e diffondere un patrimonio comune: l’opera, nata in Italia e amata in tutto il mondo, ambasciatrice della lingua e della cultura del nostro paese”.

 

 

 

Info

Biglietteria Teatro La Nuova Fenice (071 7231797)

Venerdì 20 maggio ore 17.00-20.00

Sabato 21 maggio ore 17.00 – inizio spettacolo

Posto unico numerato € 12,00

 

Accademia d’Arte Lirica

tel. 071.714525, email info@accademialiricaosimo.it – www.accademialiricaosimo.com