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Lavoro, nasce l’Anpal, Agenzia per il lavoro

Cerco-lavoro-1-231x300Venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha licenziato il nuovo strumento a cui il Jobs act vorrebbe affidare il compito per un disoccupato di reinserirsi all’interno del mercato del lavoro. L’Anpal, questo il nome della nuova agenzia nella quale opereranno in stretto coordinamento personale pubblico e privato dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, in un mercato del lavoro sempre più flessibile, valorizzare la mobilità tra un’occupazione e l’altra e poter incrociare al meglio domanda e offerta di lavoro. Ci riuscirà? Gli auspici non sono dei migliori, visti fino ad oggi i risultati portati a casa dal Ministro poletti con garanzia Giovani e Jobs act solo per citare i due più eclatanti. Staremo a vedere, intanto è dato sapere come l’Anpal si inserirà nel nuovo sistema, dove vigilerà, coordinerà e indirizzerà l’intero macrocosmo delle politiche attive, avendo come articolazioni operative i centri per l’impiego e le agenzia di collocamento private. Qui sta il primo nodo da sciogliere, i centri per l’impiego, precedentemente dipendenti dalle provincie, oggi in capo alle regioni, sono in grado di svolgere questo ruolo? A guardare quanto è successo con Garanzia Giovani, con gli errori nelle profilazioni, nell’incapacità di incrociare efficacemente domanda ed offerta parrebbe un’impresa destinata a fallire sul nascere. C’è un elemento da tener presente, personale sarà integrato in parte da quote provenienti dall’Isfol e soprattutto l’Anpal potrà contare su un incentivo, una dote finanziaria, l’assegno di ricollocazione spettante alla struttura che avrà efficacemente supportato il disoccupato nella ricerca attiva di una nuova occupazione. L’assegno di ricollocazione potrà essere incassato solo a risultato raggiunto, con un nuovo contratto di lavoro di almeno un anno. Quanto approvato Venerdì scorso non consente ancora alla struttura di divenire operativa, ne definisce i fini istituzionali, le competenze, gli organi e le modalità e le procedure per il loro funzionamento. Quindi avrà un consiglio di amministrazione e gli altri organi sociali, con l’auspicio che non si tratti dell’ennesimo poltronificio. Affinché l’agenzia diventi operativa sono necessari alcuni ulteriori passaggi, una serie di decreti per il trasferimento del personale e delle risorse. Tra qualche mese dovrebbe essere operativo il portale al quale i disoccupati dopo 4 mesi di aspi potranno iscriversi e chiedere l’assegno di ricollocazione. Anche in questo caso, come per Garanzia Giovani saranno importanti le profilazioni per procedere efficacemente alla ricollocabilità del disoccupato. Ce la faranno gli stessi che non sono riusciti a farlo con i vecchi centri per l’impiego? Non c’è il rischio, come spesso accade pe ri progetti del ministro Poletti che molte delle intenzioni restano sulla carta in barba alle attese e alle speranze dei disoccupati?

ARES