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L’Amministrazione regionale istituisca un Fondo di Solidarietà per aiutare le famiglie

Un-momento-della-conferenza-stampa-620x253L’Amministrazione regionale istituisca un Fondo di Solidarietà per aiutare le famiglie di disabili,

anziani non autosufficienti e persone con problemi di salute mentale. In questi giorni è finita alla

ribalta delle cronache la protesta dei familiari di pazienti di strutture residenziali e semi-residenziali

che sono state intempestivamente informate della variazione al rialzo delle rette che i loro cari

devono pagare in compartecipazione per la residenzialità e semi-residenzialità di aree sanitarie

extra-ospedaliere e sociosanitarie per settori anziani non autosufficienti, disabili e salute mentale. In

vari casi, come denunciato da alcuni familiari, a fronte di pensioni da nemmeno 300 euro, le tariffe

mensili esplodono fino anche a mille euro. E come se non bastasse c’è chi, soprattutto tra i disabili,

si troverà a pagare quando fino a ieri non lo doveva fare. Insomma una stangata sulla testa di

famiglie che, oltretutto, devono affrontare una complessa serie di problemi legati allo stato di salute

dei loro cari. Tutto questo è inammissibile. Per questo motivo chiedo all’Amministrazione

regionale, anche tramite interrogazione consiliare, di istituire un Fondo di Solidarietà che sostenga

economicamente le famiglie, almeno quelle più indigenti. Tutto nasce dalle delibere di giunta

1011/2013, 1195/2013 e 1331/2014 con cui sono stati rideterminati gli standard assistenziali per

tipologie di struttura e le quote di compartecipazione sociale e sanitaria dell’assistenza residenziale

e semi-residenziale per i settori “anziani non autosufficienti”, “disabili” e “salute mentale”

nell’ambito della regione. Delibere che hanno recepito quanto disposto dal Governo centrale per

l’accesso a strutture sociali e socio-sanitarie per anziani, disabili e salute mentale ottenendo un

quadro organico relativo a un omogeneo sistema tariffario per le strutture residenziali e

semiresidenziali dei settori in questione. Ma la compartecipazione nella determinazione delle rette è

stata calibrata sulla gravità delle patologie. E così per molti pazienti, soprattutto tra i disabili, sono

scattati aumenti o addirittura pagamenti non previsti prima dell’entrata in vigore delle nuove

disposizioni.

Il Consigliere regionale Capogruppo FI

CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE

Jessica Marcozzi