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BILANCI COMUNI MARCHE: RIDUZIONE ENTRATE E SPESA CORRENTE

CONTABILITA_BILANCI_FASCICOLI_CALCOLATRICE_NUMERI_FOTOLIA-kMmE--258x258@Quotidiano_Enti_Locali_Pa-WebAnche quest’anno, l’IRES Marche ha effettuato un’analisi dei bilanci consuntivi dei Comuni della

nostra regione, prendendo a riferimento gli ultimi disponibili, relativi al 2014.

Ciò che emerge, in particolare, è  la progressiva riduzione di entrate e spese corrente negli ultimi

anni frutto, tra le altre cose, della contrazione dei trasferimenti nazionali e dell’attività delle

Amministrazioni locali.

In questo quadro particolarmente preoccupante è il calo drastico degli investimenti che passano dai

162 milioni di euro del 2013 ai 152 milioni del 2014 con tutto ciò che comporta in termini

occupazionali e di qualità dei servizi e delle strutture ( strade, arredo urbano, edifici scolastici, ecc).

La frammentazione dei Comuni evidenzia una maggiore difficoltà finanziaria nelle piccole

amministrazioni: ad esempio, l’indebitamento medio per abitante nei Comuni con meno di 3.000

abitanti supera i mille euro rispetto ad una media regionale di 701 euro

La pressione tributaria locale negli ultimi tre anni è cresciuta sensibilmente passando dai 498 euro

per abitante del 2012 ai 474 del 2013 fino ai 598 del 2014, pur essendo inferiore alla media

nazionale che si attesta a 621 euro.

La pressione tributaria dei Comuni, nelle singole province marchigiane, vede prevalere Pesaro e

Urbino (653 euro), seguita da Ancona (639), Macerata (605), Ascoli Piceno (583) e Fermo (534).

La provincia di PU è quella con la pressione tributaria più alta ma è anche quella in cui, rispetto al

2013, l’aumento è più contenuto (+ 6 euro tra 2013 e 2014) se paragonato con quello che si registra

in provincia di AP (+30 euro) ed  AN (+26,50 euro).

La spesa cala del 3,8% rispetto all’anno precedente e la spesa del settore sociale, pur calando meno

della media, si contrae del 2,9%.

Complessivamente la spesa pro-capite per il welfare dei Comuni delle Marche è pari a 275 euro,

superiore alla media nazionale che è di 258 euro.

La spesa per il welfare vede però forti differenze fra le diverse  province.

Il livello più alto della spesa rivolta al sociale, istruzione, cultura e tempo libero è quello della

provincia di Pesaro e Urbino (con una spesa pro-capite di 294 euro), seguita da Ancona (284),

Macerata (270), Fermo (233) e Ascoli Piceno (193).

Un esempio specifico, a dimostrazione della fortissima disomogeneità territoriale, è che la spesa

pro-capite per gli asili nido va dai 41 euro di Ancona, ai 34 di Pesaro e Urbino, ai 23 euro di

Macerata, ai 20 euro di Ascoli Piceno, ai 18 euro di Fermo.

Anche i lavoratori del settore stanno pagando pesantemente i tagli ai trasferimenti ai Comuni

operati in questi anni: il costo del personale  si è drasticamente ridotto, passando da una spesa per

abitanti di 242 euro del 2012 a 228 euro del 2014, ancor più basso della media nazionale che è di

232 euro.

A fine aprile, i comuni dovranno approvare i bilanci di previsione per il 2016 e saranno molte le

novità con cui confrontarsi: dall’abolizione della TASI sull’abitazione principale non di lusso al

divieto di incrementare i tributi locali (eccetto la TARI); dagli incentivi alle fusioni tra comuni alle

nuove regole di calcolo del saldo di competenza.

“A fronte di tali situazioni e dinamiche servirebbero misure in grado di dare sostegno alle politiche

sociali e di welfare dei Comuni. Il sindacato, con la contrattazione territoriale, solleciterà le

amministrazioni a far prevalere i criteri dell’equità nelle politiche di bilancio sia sul versante delle

entrate (politiche tributarie, tariffe, ISEE) sia su quelle delle uscite (maggior attenzione al sociale,

riduzione dei costi di gestione), anche attraverso una forte spinta alle fusioni ad alle aggregazioni

delle Amministrazioni comunali.

Ma è altrettanto importante una inversione di rotta nelle politiche del Governo per quanto concerne

le risorse per gli Enti locali e le Regioni (sanità compresa), ormai compresse oltre ogni limite di

sostenibilità.”